Quando si parla di Serie D si fa spesso riferimento alla necessità di adottare giocatori di categoria nella costruzione dell’organico. Poi, però, ci si accorge che spesso a fare la differenza sono elementi di categoria superiore.
Un dato da non trascurare deriva dal fatto che la Lfa Reggio Calabria, anche adesso che ha trovato il modo di vincere tante partite, non ha mai perso la volontà di affidare le “chiavi” dell’undici titolari a due calciatori che hanno vissuto la loro carriera soprattutto lontano dal massimo campionato dilettantistico.
Nel senso che il loro percorso è stato caratterizzato soprattutto da esperienze in categoria superiore. Trocini non rinuncia praticamente mai a Domenico Mungo e Antonino Barillà. Il capitano, sin da subito, è stato un punto di riferimento assoluto e i dieci gol segnati rappresentano forse la punta dell’iceberg di quella che è stata la sua capacità di incidere in questo torneo.
Mungo, invece, ha iniziato non al massimo, con il crescere della forma ha iniziato a regalare gol e assist. E lo sta facendo in una posizione di campo che non è quella che gli permette di esprimersi al meglio, ossia davanti alla difesa.
Nessuno ha il loro minutaggio nella squadra amaranto e il fatto che non escano praticamente mai dalla formazione titolare di Trocini racconta quanto il loro contributo sia giudicato fondamentale dal tecnico.