La massima serie elargisce il 6% degli introiti dei diritti tv alla B, l’1,5% in meno rispetto a quanto previsto nel 2009 dopo la separazione tra le due Leghe. In Europa è il campionato meno “solidale”
La mancata solidarietà nei numeri, tutta l’iniquità di un sistema che ha le risorse al suo interno ma garantisce privilegi per pochi. La serie B ha avvertito la serie A, “serve maggiore solidarietà“.- O, per meglio dire, maggiore equilibrio in quel mutuale aiuto necessario a tenere in piedi tutto il Sistema-Calcio.
Dati eloquenti rispetto al resto d’Europa. La serie A destina il 6% alla serie B dei diritti tv, una cifra che si aggira sugli 80-90 milioni di euro, il dato però più basso d’Europa, almeno per i tornei Top. In Francia la mutualità tra Ligue 1 e Ligue 2 è al 12%, in Spagna al 15% e in Inghilterra 18%, così come riportato da Corriere dello Sport.
Nella lettera inviata ieri dalla Lega presieduta da Mauro Balata, si reclama (addirittura!!!) il “rispetto degli accordi di separazione fra Serie A e B firmati nel 2009”, vale a dire l’innalzamento di quella soglia di cui sopra almeno al 7,5%.
Insomma, la serie A, sino a prima del coronavirus, non solo era insensibile alle richieste della B (e non solo), ma persino inadempiente: la serie B ora dice basta, serve una svolta concreta per cercare di superare l’inevitabile crisi derivante dall’emergenza sanitaria in atto.