Indiscrezioni sulle possibili novità riguardanti i format dei tornei professionistici, una sorta di piano-B per evitare contenziosi e l’empasse di tutto il calcio italiano. Non solo la questione prettamente numerica, ma cambierà anche lo status dei tornei
La FIGC sta pensando di mettere in pratica la grande riforma dei campionati Prof, una sorta di piano-B per evitare contenziosi e lunghe trafile nei tribunali. Dopo tante buone intenzioni e pochi fatti, adesso le Leghe sembrano decise a mettere nero su bianco la modifica del format e dello status dei campionati Prof.
Allo studio, secondo quanto si legge e abbiamo avuto modo di apprendere, la serie A resterà a 20 squadre, mentre la serie B verrebbe sdoppiata in due gironi, con 20 formazioni a testa, dunque un totale di 40 formazioni: l’obiettivo è quello di avere 60 squadre Prof e tagliare l’attuale numero. La nuova serie Cadetta 2020-2021, verrebbe composta tra le attuali aventi diritto, più le tre promosse dalla C e altre 17 formazioni che dovranno essere scelte in base a determinati parametri: o la classifica della stagione in corso oppure il bacino d’utenza e le capacità economiche.
La serie C muterebbe status in dilettantistica, questo per sgravare i club che ne prenderanno parte. Di questa nuova categoria “cuscinetto” dovrebbero farne parte almeno 60 formazioni, vale a dire 40 formazioni non ammesse alla nuova B e altre 20 in arrivo dall’attuale serie D.
Infine, da capire ancora il destino dell’Interregionale: si manterrà il format a 154 squadre e nove gironi? C’è chi parla di solo sei raggruppamenti, chi invece propende per il mantenimento del format attuale: resta da capire, ovviamente, che tipo di impatto avrà la crisi sulle tante formazioni che prendono parte alla quarta serie.
Se ne capirà di più a partire dal Consiglio Federale di venerdì 8 maggio e nelle prossime settimane: inoltre, serve capire il meccanismo di promozioni e retrocessioni dalle varie categorie.