Il patron del Cosenza favorevole all’annullamento dei campionati, opzione che penalizzerebbe, tra le tante, anche la Reggina
Il Cosenza si trova in zona retrocessione, al penultimo posto del campionato di Serie B. Le dichiarazioni del suo presidente, Eugenio Guarascio, lasciano intendere le volontà del club, che vorrebbe il blocco delle retrocessioni in cadetteria o l’eventuale annullamento del campionato (e quindi di quanto fatto finora da tutte le squadre).
“Secondo me ci sono tutte le ragioni per annullare il campionato”, ha detto il patron dei rossoblu ai microfoni di tuttosalernitana, ”ma in quel caso non dobbiamo prevedere promozioni e retrocessioni. Bisognerebbe ripetere tutto, invalidando la classifica dal primo all’ultimo posto”. Una soluzione, quella di Guarascio, che certamente eviterebbe l’eventuale retrocessione del Cosenza, ma che penalizzerebbe anche le varie Reggina, Monza e Vicenza per quanto riguarda la Serie C ed il Benevento in Serie B. Anche se quest’ultimo…. ”è forse l’unica squadra che merita la promozione”.
“C’è chi vuole la promozione a tutti i costi, io preferirei mantenere un certo equilibrio. Siamo noi presidenti che decideremo, non c’è fretta. Se vogliamo procedere alla promozioni e alle retrocessioni dobbiamo completare il campionato: le regole parlano chiaro, sarebbe come interrompere una partita al sessantesimo e non al novantesimo. Mancano dieci partite, con 30 punti in palio: fino a quando la matematica non dà riscontri diversi è legittimo giocarsi le proprie carte”.
”Certo, siamo a cospetto di una pandemia e, da persona responsabile, devo usare la ragione. Non si può passare dai cimiteri agli stadi come nulla fosse, 32mila persone non ci sono più. Tutti rischiamo di perdere qualcosa e di fare figuracce, cerchiamo di essere rigorosi ma allo stesso tempo consapevoli che è un quadro generale assolutamente nuovo. Il Benevento è forse l’unica squadra che merita la promozione, tra persone perbene e di buonsenso risolveremo la questione. Tutte le altre si stanno giocando qualcosa, mi concentrerei anche sulla serie C: 60 società, tanti presidenti con aziende in crisi e dubbi che aumentano sul passato. Questi imprenditori possono pensare al calcio? Dalla B a scendere è un sistema insostenibile, solo la A fornisce garanzie grazie ai diritti tv”.