Il club amaranto attende la fumata bianca del salto tra i Cadetti, ma intanto si programmano le mosse per costruire una squadra che possa stupire anche in B

Attesa snervante, attesa continua, la Reggina spera che a breve possa finalmente arrivare la fumata bianca del salto in B. Tutte le indicazioni portano lì, alla promozione, seppur a tavolino, ma meritata, al netto di alchimie politiche e di inattesi ribaltoni.

I dirigenti si sono portati avanti con il lavoro e hanno già messo nero su bianco una minima programmazione, più una serie di linee guida per il mercato che verrà. E allora che sessione sarà per il sodalizio amaranto?

Innalzare la qualità per renderla “compatibile” con la serie B: inevitabile dare ulteriore sostanza ad una squadra che indubbiamente ha un’ossatura già importante e che può farsi valere anche tra i Cadetti. In alcuni ruoli, però, si può e si deve fare il salto di qualità.

Ridurre ampiezza rosa: necessità e obbligo. Dimenticatevi dei 28 elementi della rosa della stagione stoppata dal Covid-19. L’emergenza corona costringerà tutti i club, da quelli più grandi a tutti gli altri, a fare grande attenzione alle spese. Comprare a peso d’oro elementi poi mai utilizzati è utopistico e dannoso. Inoltre, la B ha un preciso regolamento sulle liste e non si potranno avere più di 18 calciatori nati entro il 31 dicembre 1996.

Qualche grande nome per “accontentare” Gallo. Già gettato ad uso e consumo di qualche giornale perennemente a corto di notizie, qualche nome doc. L’operazione-Denis sarà dunque ripetuta, sia perché ha avuto successo, sia perché certamente ha portato più visibilità ad un club che cerca disperatamente di farsi notare a livello mediatico. Naturalmente le cautele sono d’obbligo: non a campioni pluriviziati, si piuttosto a gente con alto tasso di professionalità e con fame di calcio vero.

Giovani per garantire (anche) le casse del club. La Reggina dovrà inevitabilmente rintracciare qualche giovane scartato dai grandi club o che vuol rientrare nel giro. Di nati dall’1 gennaio 1997 se ne possono utilizzare in maniera illimitata e inoltre questi prospetti, se rendono, possono fare felici le casse sociali: impensabile, infatti, dover sempre contare sulle risorse della proprietà.