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Ex Reggina, Reggi: ”Che ricordi la presentazione sul lungomare! Reggio sopra le aspettative”

L’ex attaccante sudamericano ricorda i suoi trascorsi in amaranto: ”Ecco quando ho capito di essere arrivato in una squadra incredibile con tifosi straordinari…”

Argentino, classe ’73 di San Martìn. Gustavo Reggi è tra quei giocatori ai quali Reggio e la Reggina sono rimasti nel cuore nonostante un’esperienza non fortunatissima. Arrivato dal suo Sud America in seguito alla prima storica promozione in Serie A, dall’estate 1999 al gennaio 2001 ha totalizzato 23 presenze ed una rete con la maglia amaranto, prima di passare per sei mesi al Crotone e fare ritorno in riva allo Stretto fino al successivo mercato invernale (2002), momento della sua definitiva separazione da Reggio Calabria.

La sua rete, tuttavia, è storia, in quanto è valsa il pareggio per (2-2) in Reggina-Fiorentina, nella prima gara dei calabresi al ”Granillo” in Serie A.

Ai microfoni ufficiali del club, Reggi ha ripercorso la sua esperienza in riva allo Stretto, ricordando con molto piacere la sua esperienza reggina, seppur con un piccolo rammarico. Di seguito, le sue parole:

LA PRIMA IN ITALIA. “La Reggina è stata la mia prima esperienza in Italia, una squadra del Sud con grandi tifosi che mi entusiasmavano. Quelli vissuti a Reggio Calabria sono momenti difficili da dimenticare. Quando abbiamo iniziato ad allearci al Sant’Agata c’erano 2500 persone a vederci. Lì ho capito che ero arrivato in una squadra incredibile con tifosi straordinari. Avevamo Pirlo, Baronio, Ciccio Cozza…”.

LA PRESENTAZIONE. “Le prime cose che mi sono piaciute sono state la città e tifosi, ma anche la presentazione sul lungomare è stata molto bella. In Argentina non si fa la presentazione della squadra, per me era qualcosa di nuovo. Ricordo che Ciccio Cozza mi disse che avrei dovuto parlare, ma non parlavo italiano. Mi ha detto di dire che dovevo essere molto contento di essere a Reggio e niente più (ride ndr). Sono salito sul palco e ho visto che c’era tantissima gente sul lungomare. Non capivo fino a dove arrivasse quella marea umana. In Argentina conoscevamo il Sud per Maradona a Napoli, però Reggio è stata forse sopra le aspettative”.

UN AFFETTO SPECIALE. “A Reggio è nato il mio primo figlio e da quel momento la città ha avuto un posto privilegiato nei miei ricordi. Ho ancora tanti amici lì, con i quali mi sento ancora. Vorrei tornarci per far conoscere la città anche a mio figlio. La Reggina la seguo sempre e vorrei che non sia in Serie B, ma in Serie A. Spero possa fare un altro campionato di vertice”.

UNICO RAMMARICO. “Sono andato al Las Palmas e ho fatto 12 gol, poi con il Levante 13, poi 15. Mi dispiace non averli potuto fare a Reggio. Alla Reggina ero felice e solo sotto il profilo realizzativo le cose non mi sono andate bene, anche per il modo di giocare. C’erano tanti giocatori con ottimi piedi”.

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