Il francese quando gioca dall’inizio è quasi sempre decisivo.
Il rigore sbagliato da Jeremy Menez contro il Lecce è diventato una sorta di “via” ad una serie di espressioni di malcontento nei confronti del francese.
Come se non si aspettasse che da un momento all’altro si verificasse qualcosa che desse modo di attaccare un giocatore che non fa certo della grinta il suo maggiore biglietto da visita.
I dati dicono, però, che se la Reggina non è lontana dalla zona pericolo è anche perché a lungo ha dovuto fare a meno del suo talento più grande.
Sarà indolente, a volte gli piacerà guardare la partita più che pressare ed in altre circostanze manifesta fin troppo nervosismo.
Ma poi ci sono i numeri. In neanche 600 minuti di utilizzo Jeremy Menez ha prodotto due gol e due assist. La squadra con lui in campo per più di quarantacinque minuti non ha mai perso (Lecce a parte, dove è comunque subentrato). Casualità? Probabilmente no.
Così come, però, non lo è stata un’espulsione evitabile e un rigore non tirato in un modo all’altezza della sua classe.
La sensazione è che, però, spesso lo si attacchi pesantemente ed oltre i suoi demeriti. Baroni si aspetta molto di lui ed anche contro il Frosinone si è visto un po’ di quell’orgoglio che il tecnico si aspettava di trovare in un calciatore del suo livello.