I tre punti ottenuti dalla squadra amaranto sono il viatico migliore per un futuro in cui sarà vietato abbassare la guardia
Tre fischi. Uno dopo l’altro. Un semplice e ripetuto segnale acustico. Un atto formale con cui si chiude una partita. Una routine che, di colpo, può diventare bellissima da vivere. Soprattutto se pone fine ad gara come quella che la Reggina ha giocato contro l’Entella.
La tensione, dopo mezz’ora vissuta in apnea, si è trasformata in gioia. Dovrebbe essere, al momento e almeno per i tifosi, l’unico sentimento da tenere presente.
In primis perché quella contro l’Entella è stata una tipica partita di Serie B. Banalità che si dice spesso, ma perfettamente corrispondente alla realtà. Una di quelle che si gioca sul filo degli episodi. La Reggina li ha portati tutti a proprio vantaggio. Anche contro un avversario che, probabilmente e classifica alla mano, si giocava qualcosa in più rispetto ai padroni di casa.
In seconda battuta perché la vittoria fatta di consapevolezza, nervi saldi, concentrazione e voglia di battagliare è arrivata pochi giorni dopo un’altra dove, per novanta minuti e oltre, la Reggina aveva dominato in lungo e in largo. Lo aveva fatto contro un Pescara che martedì è andato a pareggiare a Empoli.
Reggina, le vittorie “diverse”
Il quadro generale, grazie a due vittori eterogenee, offre una visione di completezza importante. In attesa, ovviamente, di una conferma nel lungo periodo.
E poi ci sono i numeri. Nel calcio sono ostinati. Come i fatti in una celebre citazione. Oggi i risultati consecutivi positivi sono quattro. I punti, otto. I gol subiti nelle ultime cinque partite due: un autogol e un rigore.
C’è poi una polizza sul futuro. Si chiama Marco Baroni. E non tanto perché, in poco tempo, è riuscito a dare un’impronta tangibile alla squadra. E non solo perché i nuovi acquisti gli daranno una grossa mano.
“Non abbiamo fatto niente” ha detto a fine partita. È il primo, infatti, a sapere che partite come quella contro l’Entella possono andare in un verso o in un altro per questioni di centimetri. Anche se, come accaduto alla Reggina, hai creato più di un avversario che nella ripresa ha messo soprattutto volontà.
Reggina, le analisi lucide di Baroni
Non era casualità prima che si mancassero i risultati per un’inezia. Non lo è adesso che il dato si è invertito a favore. La partita contro la Virtus Entella, in questo senso, è emblematica. I dettagli che qualche partita fa sembravano mancare, oggi stanno facendo capolino nella “cifra” della Reggina.
Il primo autogol sarebbe iniziare a pensare di essere in qualche modo “arrivati”. L’altro sarebbe immaginare che questa parvenza di cessazione del vento sfavorevole sia un dato consolidato.
Cosenza è un’altra tappa complicatissima. Le parole di Baroni e le analisi sempre lucide del tecnico sono una sorta di assicurazione sul fatto che chi guida la Reggina ha ben chiaro che si è ancora lontani dallo “scollinare”.
Però questo è il momento in cui, tutti gli altri, possono godersi il triplice fischio finale di Reggina-Virtus Entella.