Il portiere brasiliano lascia un vuoto, ma anche qualche insegnamento
Per qualche giorno, nel momento in cui si è capito che Nicolas non avrebbe rinnovato. ha iniziato ad emergere quasi smarrimento. Soprattutto da parte dei tifosi, si fatica a digerire l’idea che aver trovato un portiere titolare che desse sicurezza sia stata un’esperienza durata pochi mesi.
La realtà dei fatti dice che, però, la Reggina aveva preso un portiere che non giocava da tre anni, seppur in passato avesse dimostrato di poter giocare ad alti livelli in Serie B.
Una parabola che assomiglia a quella di calciatori come Micai, Vigorito o Vicario. Elementi che, per qualche motivo, non hanno trovato spazio tra i cadetti negli ultimi anni, ma che hanno fatto vedere cose buone quando hanno giocato da titolari. Che tutte le ciambelle possano uscire con il buco è impossibile, ma è abbastanza chiaro che portare a casa un affare come quelli citati non sarebbe, quantomeno sulla carta, molto diverso dal pensiero che ha accompagno la scelta di Nicolas a giugno.
L’alternativa era giocare al rialzo e tenere il brasiliano, magari rinunciando ad un giocatore di movimento. Di certo c’è che la voglia di puntare su almeno un elemento esperto e di categoria, rappresenta l’insegnamento avuto dalla passata stagione.
Mercenari di…….
Sara’