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Addio Chievo, una favola senza lieto fine: i ‘Mussi’ adesso non volano più

Il Chievo Verona ha scritto una piccola favola del calcio italiano, che pochi minuti fa si è conclusa senza il classico lieto fine

Impresa. Capolavoro. Favola. Chiamatela come volete. Quella del Chievo finisce oggi, in un’aula di Tribunale, poco dopo le 21.30 la notizia che era nell’aria: il Chievo Verona è cancellato dal calcio italiano, sarà ripescato il Cosenza. La storia dei ‘Mussi volanti’ avrebbe meritato un epilogo diverso, ma tant’è. Oggi festeggia il Cosenza, mentre nel piccolo quartiere di Verona si ammainano quelle bandiere che hanno sventolato orgogliose per oltre vent’anni.

L’approdo in Serie A, nella stagione 2001/2002, fu solo il culmine di una storia che stava già scrivendo pagine importanti. Un quartiere di 4.500 abitanti che lotta in Serie C ed in Serie B è già orgoglioso della sua squadra. Figurarsi in Serie A. Doveva essere un’apparizione fugace, invece è una storia lunga tanti anni, che meritano di essere raccontati.

Il record, all’alba di quella stagione memorabile, era già scritto e tutt’ora resiste: unica squadra ad aver scalato tutta la piramide del calcio italiano: dalla Terza Categoria alla Serie A. Il titolo già c’era, anche quando i ‘Mussi volanti’ si presentarono al Franchi di Firenze per l’esordio nella massima serie. Era il 26 agosto 2001. Era la Fiorentina, che poi fallì, di Enrico Chiesa (che sbagliò anche un rigore). Lo 0-2 finale firmato da Perrotta e Marazzina è la prima pietra di un campionato memorabile.

Era la squadra di Lupatelli, con il 10 sulle spalle, di Legrottaglie, Marazzina, Perrotta e Barone, due che di lì a poco sarebbero diventati Campioni del Mondo. Quel Chievo lì, fu primo in classifica dall’ottava alla sedicesima giornata. Da solo. Difesa feroce, altissima. Gioco essenziale e veloce in ripartenza con Marazzina ed Eriberto – che poi diverrà Luciano – e Corradi a fare da perno offensivo. I ragazzi di Delneri accarezzarono il sogno di giocarsela in Champions, dovranno poi ‘accontentarsi’ del 5° posto in Serie A e della Coppa Uefa, dopo aver firmato imprese pazzesche e sfiorando il titolo di campioni d’inverno.

Lo tsunami di Calciopoli regalò anche al Chievo l’esordio nei preliminari di Champions League. Erano gli anni d’oro, con campagne d’Europa molto brevi, ma non per questo meno soddisfacenti. Stagione, quella iniziata in Europa, che culminò con la retrocessione. Un piccolo passo falso, subito rimediato. Beppe Iachini riportò il Chievo in A, cominciò l’epopea di Sergio Pellissier ed i clivensi resteranno nella massima serie per undici campionati consecutivi.

Oggi, dopo qualche campionato di B disputato con dignità, finisce in modo definitivo la storia dei ‘Mussi volanti’. Favola senza lieto fine. Il calcio dà, il calcio toglie in una serata di mezza estate.

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