Quattro punti in due partite come l’anno scorso, ma si può essere ottimisti e ci sono tanti perché
Per capire quanto difficile sia questo campionato di Serie B può essere utile parlare della Ternana. Gli umbri, dopo due partite, hanno zero punti. Eppure sia con il Brescia che con la Reggina hanno dimostrato qualità. Quella individuale nei gol segnati al Granillo, quella di squadra nella capacità di essere una squadra di passo, abile a portare un pressing corale e di giocare spesso e volentieri, con efficacia, di prima. La squadra di Lucarelli paga una fase difensiva forse non all’altezza del resto e basta una lacuna perché questa B non ti perdoni nulla.
Reggina: quattro punti come un anno fa, ma…
Le prime due partite lasciano in eredità quattro punti meritati alla Reggina. Che questo non sia un motivo per crogiolarsi troppo lo riferisce il precedente di un anno fa, quando gli amaranto ebbero lo stesso identico impatto aritmetico nella prima e nella seconda giornata del campionato. Poi le difficoltà che arrivarono nel girone d’andata sono un ricordo ancora fresco.
Da non cullarsi al non avere ottimismo, però, per fortuna ne passa. Sì, perché la squadra di Alfredo Aglietti ha saputo mostrare due volti. Quello attento di chi sa leggere le partite e rischiare poco o nulla con squadre accorte come il Monza e quello sbarazzino e coraggioso di chi non ha avuto paura di affrontare a viso aperto un avversario che ha lasciato spazi come la Ternana.
Avere capacità di sapersela giocare con sagacia su entrambi i terreni di sfida è un sintomo del fatto che Aglietti ha potenzialmente in mano una squadra di grande sostanza. Un gruppo in cui si fatica a contare il numero dei giocatori con i piedi buoni che garantiscono soluzioni e “porti sicuri” in cui far approdare la palla, anche quando la pressione si fa importante come quella della Ternana del primo tempo.
Non è un caso che, contro una squadra che faceva tanta densità come quella di Lucarelli, a fare la differenza nell’economia della sfida siano stati i cambi di campo e il tentativo di allargare costantemente il gioco. Facile a dirsi, un po’ meno difficile a farsi se in campo lo vedi fare a Menez, Hetemaj, Crisetig e, per ultimo, Bellomo che hanno meno difficoltà degli altri a fare passaggi da venti o trenta metri.
Si può crescere
Si poteva fare meglio sul gol della Ternana sicuramente, ma bisogna anche abituarsi all’idea che subire ripartenza è uno dei rischi del mestiere per chi come la Reggina vuole fare calcio.
La squadra ha, inoltre, fornito risposte significative sul piano caratteriale mostrando capacità di lottare fino al 95′ e di non farsi abbattere dalle negatività di alcuni episodi.
In un futuro ideale la Reggina avrebbe la solidità vista contro il Monza e la propulsione offensiva vista con la Ternana. Il mix può essere un obiettivo di Aglietti, ben sapendo che a fare la differenza nella natura di una prestazione ci sono anche le caratteristiche dell’avversario. Non è ancora tempo di sentirsi forti, ma di avere ragionevoli speranze per il futuro sì.