Le parole del vulcanico patron delle Rondinelle, che non vuol sentire più parlare di rinvio dei match
Massimo Cellino, patron del Brescia, intervenuto a Gazzetta dello Sport, ha parlato delle questioni relative al rinvio delle gare di B a causa del Covid:
“Sento gente che vuole rinviare le partite… Lo sa chi lo dice? Gli “impiegati”, non quelli che mettono i soldi. Io faccio calcio per professione, metto i soldi, invece in altri club decidono i funzionari, non i proprietari: come al Monza. Sono bastati 2-3 casi di Covid per far fermare qualche squadra, altri giocano con tanti positivi, è assurdo. A inizio stagione avevo tre giocatori no vax, ho detto: o vi vaccinate, o non venite in ritiro. Adesso tutti hanno fatto la terza dose, perché noi rispettiamo le regole. Bisogna avere le palle per far vaccinare la gente“.
Sul rinvio delle ultime due gare del 2021, deciso a maggioranza dall’Assemblea dei club, ha detto: “Voglio impugnare la delibera dell’assemblea. E’ stata convocata senza menzionare l’ordine del giorno, quindi è nulla. Io ho chiesto se erano pazzi, avremmo potuto giocare solo noi, abbiamo preso più soldi dalle tv per questo, è stata un’occasione sprecata“.
Aggiunge Cellino sulle strategie di qualche club cadetto: “L’unica speranza per non fallire è andare in A. E in tanti lo sperano, perché hanno visto vincere Venezia e Salernitana. Quindi tutti si indebitano, abbiamo perso 50 milioni di incassi. Draghi deve capire che le società sono imprese. Invece siamo sull’orlo del fallimento, speriamo in un miracolo e nascondiamo i problemi. Ci sono migliaia di dipendenti, impegni sociali da rispettare. Il Presidente del Consiglio deve capire che soffriamo“.