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Calciomercato: Reggina su Forte? Il punto della situazione

Il club amaranto era stato segnalato come interessato all’attaccante dei sanniti

L’idea diffusa è che la Reggina abbia bisogno di un centravanti per migliorare la rosa a disposizione di Pippo Inzaghi. Potrebbe, però, non essere questa la reale strada che sta percorrendo la squadra amaranto.

Questo non significa che non si faranno acquisti di spessore, ma che forse potrebbero essere fatti in altri settori. Non in quello di centravanti, dove molti dei potenziali obiettivi sanno di poter recitare un ruolo non di primo piano. Quantomeno in partenza e con un Menez così, a cui in questo momento sarebbe difficile togliere il posto. Il francese oltre a non essere uno qualunque, ha caratteristiche che sono alla base del modo di giocare degli amaranto. Uscendo dalla prima linea diventa un regista aggiuntivo e crea gli spazi per i centrocampisti.

Cosa che, evidentemente, non farebbe una vera prima punta. Un indizio su questo aspetto deriva da un’informazione riportata da Il Mattino che, in un certo senso, chiarisce che il club amaranto non sta puntando un vero nove per gennaio.

“Il Benevento– si legge –  ad oggi non ha ricevuto alcuna proposta o telefonata, per cui il discorso non si è neppure aperto”.

La Reggina potrebbe, invece, puntare sul recupero di Galabinov e investire su calciatori importanti in altri settori. Ad esempio un esterno di primissimo livello da aggiungere alle rotazioni in cui ci sono Canotto, Rivas, Cicerelli e Ricci. Oltre ad altri rinforzi che potrebbero essere una mezzala (se partisse Obi), un terzino destro e un portiere.

 

 

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Agostino
Agostino
1 anno fa

Abbiamo ad oggi tre centravanti, con una squadra che attua regolarmente il falso nueve. A Ascoli, per fare l’esempio più recente, ci sono state tre grandi occasioni per segnare, una a Fabbian che doveva calciare di prima, poi si è impappinato, due a Menez la prima doveva fare assist a Pierozzi meglio piazzato e l’altra ha perso l’attimo per calciare di prima e un altra in area a Gori che al suo posto o Galinobv o Santander avrebbero segnato, ecco le palle per gli attaccanti veri arrivano, bisogna dare atto che al momento la classifica e i dati dicono che senza attaccante di ruolo siamo lo stesso ai vertici, sia di classifica che di numero di gol…30 come e più di alcune squadre o quasi tutte che giocano col centravanti di ruolo…certo è che c’era Corazza avrebbe già segnato almeno 10 gol e per caratteristiche credo che nel modulo di Inzaghi ci stava benissimo!

Agostino
Agostino
1 anno fa

Corazza non doveva mai essere venduto, mai, sarebbe stato sia l’anno scorso che quest’anno nel podio dei cannonieri, del campionato scorso e di quest’anno.

Vincenzo
Vincenzo
1 anno fa

Nell’assaporare, con gusto e lussuria calcistica, i nomi interessanti che girano intorno alla mia squadra del cuore (Valoti, Forte, Sirigu. Nicolas) ritornando al giro di boa appena concluso la news fuori casa amaranto delle ultime giornate è che ai “soliti” noti avversari classici della Reggina (Frosinone, Genoa, Bari e Parma) si è, con prepotenza, aggiunto il Pisa di Luca D’Angelo.
La lotta per la promozione diretta, a mio avviso, se la giocheranno queste sei squadre; vedo al momento fuori da questa lotta, per un discorso rigorosamente matematico, il Cagliari che pur disponendo di un organico notevole e, dal girone di ritorno, di un grande allenatore, ha troppi punti da recuperare a troppe squadre (è possibile che ceda una squadra, due ma che cedano almeno cinque delle sei è davvero piuttosto improbabile).
Quindi a mio avviso l’asticella della promozione diretta si ferma al Parma superato proprio all’ultima giornata di campionato dal Pisa; lo straordinario Pisa, ultimo in classifica fino alla sesta giornata del campionato ed oggi prepotentemente quinto.
Il Pisa di Maran viaggiava, appunto, alla media punti partita di 0,33; appena 2 punti in sei giornate (proiezione 13 punti finali, ultimo posto e retrocessione certa).
Il Pisa di D’Angelo oggi quinto viaggia alla media di 2,08 punti a partita; se dovesse continuare così (speriamo di no) chiuderebbe a 68 punti, promozione diretta quasi certa.
Diciamo però anche che nella lotteria dei rigori il Pisa è la squadra con le maggiori “uscite” dell’intero campionato; “uscite” che però ha saputo anche ben capitalizzare sfruttando a proprio favore tutti i rigori che gli sono stati concessi: ben 6 e tutti trasformati.
Due in più della Reggina che, pur dimorando perennemente in area avversaria, ha avuto meno rigori, tanto per citare una squadra a caso, del Perugia, fino Natale perennemente ultimo in classifica.
Restando nella media straordinaria del Pisa targato D’Angelo (per fortuna noi abbiamo incontrato il Pisa targato Maran) c’è solo una squadra che ha fatto segnare un ciclo con una media punti nettamente superiore a quella del Pisa: è la nostra Reggina che nel primo dei suoi tre cicli complessivi, quello che va dall’inizio del campionato al derby con il Cosenza che si è tenuto all’ottava di campionato: Reggina straordinaria che viaggiava alla arrembante media di 2,25 punti a partita.
Ciclo straordinario sottolineato anche dalla media gol realizzati, pari a 2,125 a partita (17 in otto partite) media gol subiti a partita 0,375 (3 soli in otto partite) .
Se avesse mantenuto, anche per il resto del campionato, quella media straordinaria avrebbe chiuso a 86 punti, gli stessi del Benevento dei record del nostro grande Pippo (corsi e ricorsi storici)
La Reggina ha poi avuto una leggera flessione (forse più di risultati e di eventi avversi che di gioco) dalla 9 alla 16 giornata che vedrà la media punti partita scendere da 2,25 a 1,62; flessione determinata soprattutto da qualche problema di retroguardia che appare lampante e impietoso nel confronto speculare della media reti subite a partita, passata da 0,375 reti subite a partita del primo ciclo a 1,62 reti subite a partita del secondo immaginario ciclo (13 reti in otto giornate: oggettivamente troppi contro le sole 3 reti in altrettante giornate: oltre quattro volte tanto).
Retroguardia che sembra sia stata sistemata in questo terzo ed ultimo ideale ciclo di tre partite appena iniziato che ha visto la porta di Colombi restare inviolata.
Secondo ciclo con qualche problema in difesa (appunto 13 gol subiti in otto partite) che non ha comunque intaccato la regolarità della nostra squadra: la più regolare in assoluto dell’intero campionato.
Nessuna è rimasta appollaiata così in alto come la Reggina: 15 volte in zona promozione diretta; 3 volte in zona semifinale play off ed una volta sola, ma all’inizio del campionato (alla seconda giornata dopo la sfortunata prova di Terni).
Tanto per dare un’idea della straordinaria classifica della nostra Reggina, l’attuale capolista Frosinone ha “soggiornato” in zona promozione diretta 12 volte (3 in meno della Reggina), 4 volte in zona semifinale play off e tre volte in zona play off (dal 5 all’ottavo posto).
Se poi l’attuale capolista Frosinone, che proveniva da due pareggi e dopo il Granillo proseguirà con un pareggio (mini ciclo di 1 vittoria e 3 pareggi) ha la fortuna di trovare, nella stessa partita, un infortunio di (prima di allora e dopo di allora) un ottimo Camporese, unito ad un eurogol che Insigne aveva sognato per anni (e si sa a furia di sognartelo prima o poi ti capita di realizzarlo) e a chiudere un gol di Szyminsky che prima di allora non segnava neanche senza portiere (appena 6 gol in 210 partite) ecco che grazie anche a quel risultato ed a quei montepremi assegnato (i tre punti) ritroviamo oggi il Frosinone primo e la Reggina seconda distanziata da quei tre punti che erano stati messi in palio al Granillo.
Un campionato strano, questo, con i segni 1, X e 2 che “escono” quasi con la stessa cadenza e con il fattore casa prevalere solo di poco sul fattore fuori casa: 70 vittorie in casa (36,84%) e 59 fuori casa (31,05%) ed il resto (61 scontri) tutto in pareggi (32,11%).
Il fattore casa è …saltato per ben otto squadre su venti capaci di conquistare più punti fuori dalle mura amiche che in casa: oltre alla Reggina, anche il Bari, il Genoa, l’Ascoli, il Sudtirol, il Benevento, il Modena e il Venezia.
I gol realizzati in trasferta sono di poco inferiori ai gol realizzati in casa (209 contro 239).
E torniamo ai primi due posti relativi alla promozione diretta che hanno visto 15 volte su 19 la nostra squadra in vetrina, consapevoli che la classifica valida è solo quella dell’ultima giornata, la 38 esima.
Attualmente la Reggina viaggia con una media punti partita più che rassicurante: 1,90 a partita con proiezione finale a 72 punti.
Guardando ai campionati degli ultimi dieci anni, dei quali solo gli ultimi tre comparabili in modo speculare (20 squadre come oggi) mentre per gli altri sette occorre la ponderazione della media punti a partita (non sono comparabili i punti conquistati al giro di boa con un numero di incontri disponibili totale differente):
nel campionato a 20 squadre 2021-22, alla Cremonese ne sono bastati 3 in meno (69) per festeggiare il suo approdo in serie A (1,82 punti di media partita), aveva chiuso il girone di andata con 35 punti (uno in meno della Reggina).
Nel campionato a 20 squadre 2020-21 alla Salernitana ne sono bastati 3 in meno (gli stessi che erano già bastati alla Cremonese) per conquistare la serie A (1,82 punti di media partita), aveva chiuso il girone di andata a 34 punti (due in meno della Reggina).
Nel campionato a 20 squadre 2019-20, l’anno del Benevento dei record del nostro Pippo che chiuse la stagione a 86 punti, al Crotone di punti ne sono bastati 4 in meno (68) per conquistare la serie A (1,79 punti di media partita), aveva chiuso il girone di andata a 35 punti (ben cinque in meno della Reggina).
Nel campionato a 19 squadre 2018-19 (e a partire da questo campionato, non più a venti squadre come l’attuale, occorrerà ragionare non più in termini di punti complessivi finali ma di punti media partita conseguiti) il Lecce conquisterà la promozione con una media punti partita pari a 1,83 a partita), aveva chiuso il girone di andata con una media di 1,67 punti a partita.
Nel campionato a 22 squadre 2017-18 il Parma conquisterà la promozione con una media punti partita pari a 1,71 a partita, aveva chiuso il girone di andata con una media di 1,57 punti a partita
Nel campionato a 22 squadre 2016-17 il Verona conquisterà la promozione con una media punti partita pari a 1,76 a partita, aveva chiuso il girone di andata con una media di 1,86 punti a partita
Insomma guardando agli ultimi campionati oggi la Reggina ha una media punti superiore (in qualche caso di gran lunga superiore) alla media punti necessaria per conquistare la serie A.
In qualche caso, vedi Parma 2016-’17 sarebbe perfino bastata la media punti conseguita nel ciclo nel quale la Reggina era stata sorpresa in leggera flessione (1,62 la media della Reggina in flessione, 1,57 la media promozione del Parma).
Insomma la media punti complessiva della Reggina è in piena zona promozione diretta e ci è perfino consentito di abbassarla di poco senza per questo rischiare di non afferrare uno dei due treni utili per la A.
Un dato assai confortante è quello che ci fa rivedere, addirittura in meglio, la straordinaria retroguardia della prima parte del campionato: 0 gol subiti in tre partite.
Se questo dato restasse tale (ovviamente non zero perchè sarebbe impossibile, basterebbe attestarsi sullo 0,4-0,6 di media reti subite a partita) la promozione diretta, che già i numeri attuali ci lasciano almeno pregustare, diventerebbe un traguardo sempre meno lontano ma non per questo facile, anzi.
C’è il Genoa che forse potrebbe conquistare presto il posto che gli veniva accreditato all’inizio del campionato e poi probabilmente una lotta serrata tra Frosinone, Reggina, Bari, Pisa e Parma per l’altra piazza utile.
La Reggina in questa mini corsa a cinque parte svantaggiata solo con il Frosinone (al quale, nonostante la sconfitta interna, nelle ultime settimane abbiamo già rosicchiato qualche punto: ben tre nelle ultime tre giornate che hanno visto assegnare 4 punti al Frosinone e 7 alla Reggina), e parte più che avvantaggiata con il resto della ciurma grazie ai suoi 6, 7 e 9 punti di differenza.
Questi sono i numeri, ed è con i numeri che si va in serie A, si resta in serie B o peggio si finisce nell’infermo della C.
Questi sono i numeri e la Reggina, a differenza di altre squadre blasonate partite per fare una gita di piacere in serie B non ha nulla da perdere: il suo primo obiettivo l’ha già conquistato (la permanenza) tutto quello che viene è, per come era partita, tutto di guadagnato.
Forza Reggina !
Vincenzo

Renato
Renato
1 anno fa

Si parla di handanovic e n viola.. ex grandi calciatori per carità , ma ex. Meglio puntare su profili più giovani e di gamba che in serie B è fondamentale

Tex
Tex
1 anno fa
Reply to  Renato

Quelli che sono e magari saranno i reali obiettivi di mercato della Reggina lo sa…solo l’entourage della società; ad oggi i media sparano nomi che verosimilmente potrebbero interessare ma non hanno naturalmente certezza. L’unica certezza è che di questa società ci si può abbondantemente ed a giusta ragione fidarsi, pertanto dico: facciamoli lavorare, non ci deluderanno.

Bruno Serra
Bruno Serra
1 anno fa
Reply to  Tex

Sono d accordissimo

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