I tre ko tra le mura amiche, in poco più di un girone, sono troppi
Quella con la Spal, per la Reggina, è stata la terza sconfitta in casa in dieci partite. Un po’ troppe per una squadra che, fino ad ora, ha condotto un campionato di vertice.
Andando, però, a osservare l’andamento tra le mura amiche, c’è un parametro che ricorre: se gli amaranto non la sbloccano, non vincono.
Nessuno sa come sarebbe andata la sfida con gli estensi qualora Alfonso non avrebbe prodotto un autentico miracolo su Fabbian nel primo tempo. La partita forse sarebbe diventata come quella contro il Palermo, benché non si può pensare che tutto vada sempre per il meglio sin dall’inizio.
Prova ulteriore deriva anche da un altro risultato: lo 0-0 con il Bari, match dove gli amaranto non sono mai riusciti a sfondare. Con il Benevento si è trattata dell’unica volta in cui la squadra di Pippo Inzaghi ha avuto un po’ il braccino, non premendo sull’acceleratore per dilagare e chiudere la contesa. Gli episodi poi, con un gol probabilmente irregolare subito, l’hanno penalizzata oltre modo.
La Reggina, finora, non ha praticamente mai perso una partita nettamente. Forse solo quella con il Frosinone, benché il risultato finale propiziato da un errore difensivo e da una prodezza di Insigne enfatizzino le proporzioni della distanza tra le due squadre nella singola partita.
Tuttavia, oggi la differenza tra le due squadre la fanno le evitabili sconfitte casalinghe contro Perugia e Spal. Gare dove gli amaranto hanno sprecato tutto lo sprecabile e si sono quasi fatti gol da soli. Questo, se non altro, offre il presupposto essenziale di avere margini che consentano di migliorare la proposta di gioco.
Un gol da attaccante nella porta sbagliata, senza nessuna pressione e niente, dalla curva sud tutti nessuno escluso pensavamo che avessero segnato loro un bel gol, invece. Quello della lentezza e conseguente prevedibilità lo diciamo noi tifosi da tempo…con la Spal e altre partite alcuni giocatori erano col fiatone già nel primo tempo.