
Sabato da spettatrice per la squadra amaranto con un occhio all’andamento dei risultati
La domenica in poltrona per la Reggina è servita ancora una volta a ricordare come nel torneo cadetto regni l’equilibrio. Il Pisa, che a Reggio sembrava fortissimo (e lo è per ora), ha perso a Modena. I canarini, a loro volta, avevano perso a Reggio. Le partite a reti bianche, come quelle tra Bari e Frosinone o tra Parma e Sudtirol, certificano quanto ancora una volta sia fondamentale muovere la classifica.
Quello che, spesso e volentieri, la Reggina non ha fatto nelle ultime settimane. Sette sconfitte nelle ultime nove partite, di cui sei di misura, potevano essere tranquillamente in buona parte pareggi. Punti che, oggi, avrebbero scritto un’altra classifica e con una gara in più da giocare. Ovviamente senza tenere conto di match come quelli di Cittadella e Cosenza praticamente vinti o delle sconfitte arrivate nei minuti finali (Sudtirol e Palermo).
Non si può, ovviamente, tornare indietro, ma solo fare tesoro del fatto che l’equilibrio totale resta un parametro da consideare nel momento in cui si va a misurare la possibilità di ottenere ancora ogni risultato nello scorcio finale di stagione
