
Se c’è qualcuno da cui prendere esempio è proprio la tifoseria amaranto
Millecinquecento tifosi della Reggina in trasferta quasi sembrano pochi. Un po’ perché a questi numeri la tifoseria amaranto ha abituato. Un po’ perché davanti a 30.000 genoani non era facile farsi sentire. Si sta parlando di una delle tifoserie più calde e attaccate alla propria squadra presenti in Italia.
I sostenitori amaranto, però, non sono da meno. Soprattutto se si considera la capillare diffusione di reggini al Nord Italia che, come quelli che partono da Reggio, macinano chilometiri per raggiungere la squadra ovunque giochi.
A Marassi il maggiore spettacolo amaranto è stato quello della tifoseria. Il loro supporto vocale, anche nella bolgia del Ferraris, non è mai mancato. Seppur in inferiorità numerica, in diversi frangenti i cori si sono sentiti forte e chiaro durante i novanta minuti.
La cosa incredibile è che i cori amaranto hanno iniziato a sentirsi molto prima che iniziasse la partita e sono proseguiti anche diversi minuti dopo il fischio finale. Si avvertivano nitidamente, ad esempio, mentre su Sky Sport era in corso il post partita di Genoa-Reggina. A testimonianza di come nove sconfitte in undici partite non mettano in discussione il senso d’appartenenza e la voglia di sentirsi amaranto.
