
La squadra di Pippo Inzaghi cade allo Stirpe per 3-1 con una partita in cui pesano i soliti errori
Il Frosinone visto con la Reggina non è stato certo quello schiacciasassi che aveva dominato in lungo ed in largo il campionato. I ciociari se ne possono anche infischiare, dato che i laziali hanno soprattutto da pensare ai festeggiamenti. Quelli per una meritatissima promozione in Serie A.
La sensazione era che la squadra di Grosso, conscia di essere a pochi centimetri dalla meta, stesse pagando un po’ di emozione. La Reggina ci aveva anche messo del suo con una prova gagliarda e che, nella prima mezz’ora, l’aveva vista sfiorare il gol del vantaggio.
Poi, però, nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo si è ripetuta la solita storia del girone di ritorno. Due episodi che hanno indirizzato la partita in senso contrario rispetto alla marcia della direzione della squadra dello Stretto. Il primo è stato un gol di Borrelli, lasciato troppo solo in area e bravo a colpire di testa fino a battere Colombi.
Ancora peggio, però, è andata in occasione del secondo gol subito. Un fallo a palla lontana di Cionek è costato il rosso e il rigore, poi trasformato da Insigne. Il gol di Hernani nella ripresa ha illuso che il match potesse riparirasi, anche in inferiorità mnumerica. Tuttavia, si è trattato dell’episodio che ha aperto la ripresa e che accesso una speranza, subito spenta dal gol di Caso. Bravo l’esterno a finalizzare un contropiede da Lucioni, con una conclusione finita sotto le gambe di Colombi. Tre gol evitabili che hanno deciso la contesa. Una partita che assomiglia a tante viste in questo incredibile girone di ritorno amaranto, in negativo si intende.
