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Gravina: “Dobbiamo salvaguardare il valore delle competizioni. E sull’aspetto economico…”

Il presidente della FIGC torna a parlare dei possibili scenari post-crisi. Tutte le ipotesi in campo e i tanti aspetti da tutelare

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato all’edizione odierna di Corriere dello Sport e ha detto ulteriormente la sua sul futuro delle competizioni calcistiche, quando cioè sarà terminata l’emergenza legata al Covid-19:

Martedì si decide sul destino dell’Europeo, ma è chiaro che il problema sanitario è comune a tutti i paesi, non è più una sola questione italiana. L’Europeo, di fatto, fa da tappo allo slittamento quasi certo di tutte le manifestazioni sportive nazionali e se non togli il tappo, la bottiglia rischia di esplodere“.

Sulla continuazione della serie A: “La nostra deadline è quella del 30 giugno, quando scadono contratti, assicurazioni, licenze, andare oltre significherebbe modifiche regolamentari del tutto eccezionali. Noi in 45-60 giorni porteremmo tutto a termine, anche se dovessimo iniziare a maggio“.

Sulle ipotesi in caso di mancata cessazione dell’emergenza: “Non c’è in ballo solo lo Scudetto. Dobbiamo stabilire i piazzamenti per le Coppe Europee, chi retrocede in B, chi va in A, chi retrocede in C e chi sale in B. In linea teorica si potrebbe rinunciare ad assegnare lo Scudetto, ma rinunciare a promozioni e retrocessioni sarebbe una violazione dei diritti soggettivi di tante società. Congelare la classifica credo sia un errore da evitare, dobbiamo salvaguardare il valore della competizione, dobbiamo dare delle chance a chi ha investito tanto su un obiettivo sportivo, dobbiamo giocare il più possibile per terminare i campionati“.

E se non fosse possibile? “Trovare una formula che salvi la competizione. Non tutti sono d’accordo su playoff e playout, chi punta a vincere o salvarsi vuole giocare tutte le partite, ma in questo momento ci sono poche certezze. Per questo ho detto alle Leghe di formulare le proprie proposte. L’importante è fissare le regole prima di ricominciare a giocare: alla Federazione spetta l’ultima parola“.

Sulle problematiche economiche: “Non sarà facile rialzarsi da questo tsunami, c’era una negatività finanziaria pregressa. Chiediamo sospensione e rinvio di adempimenti fiscali, rateizzazioni, riconoscimento di una causa di forza maggiore che consenta alle Federazioni di riconsiderare molti impegni contrattuali. Dobbiamo valutare una tutela per i calciatori che non giocano e rappresentano un onere pesante per le società, penso ad ammortizzatori come la cassa integrazione speciale, in particolare per i giocatori della Lega Pro, il cui stipendio lordo è di 30mila euro all’anno“.

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