Il diesse della Reggina parla della ripresa dei campionati, del mercato e di un’eventuale promozione
Le parole indirizzate a Gaetano Auteri e Stefano Bandecchi ma non solo. All’interno della trasmissione ”Buongiorno Reggina”, il direttore sportivo degli amaranto, Massimo Taibi, ha parlato anche
“Al mio arrivo avevo voglia di rivincita perchè sono legato a questa città e mi avevano un po’ disturbato le parole dette su di me per i fatti del passato. Nessuno mi ha dato il calore dei tifosi della Reggina, l’ho detto in qualunque posto dove sono andato a giocare. Se si dovesse andare in Serie B la gioia per me sarebbe doppia, perchè sono molto legato a questa città, che merita di tornare nel campionato che la compete, che non è di certo la Serie C e neppure la Serie B. Ho grandi collaboratori al mio fianco: il presidente Gallo mi trasmette serenità e stabilità economica, Matteo Patti è un prezioso collaboratore, Toscano è un top player insieme a tutto lo staff tecnico”
”Ripresa dei campionati? Secondo me il girone C di Serie C è diverso da tutto il resto. In Serie A mancano più gare e ci sono le Coppe, la Serie B deve giocare ancora tante partite, i due gironi di serie C che sono quello A e B devono giocare 11 gare, mentre da noi solo otto, che in poco più di un mese potrebbero essere disputate. L’80% del campionato si è giocato, ci atterremo a quello che verrà deciso. E’ chiaro che se si dovesse andare oltre il 30 giugno si dovrà derogare tutto, comprese le scadenze contrattuali dei tesserati. In caso contrario, se ci dovesse essere uno stop definitivo, è giusto che, come ha detto Bandecchi, venissero premiate le squadre che sul campo hanno ottenuto le posizioni di classifica attuali”.
”Mercato? Non credo sia corretto parlarne in questo momento, anche se si lavora costantemente a riguardo. Tuttavia, questo gruppo è talmente forte che non ha bisogno di altro. La settimana scorsa ho sentito Adriano Galliani, ma non abbiamo parlato di lavoro. Ci siamo confrontati sull’attuale momento ed abbiamo scambiato qualche chiacchiera, c’è sempre da imparare da un grandissimo dirigente come lui”.