L’ex centrocampista ha parlato dei suoi ricordi legati alla sua intensa esperienza in riva allo Stretto nella stagione 1999-2000, rivelando il modo in cui convinse il grande play ad accettare l’amaranto

In diretta Facebook con i colleghi di CityNow, l’ex centrocampista della Reggina e attuale tecnico Roberto Baronio è tornato a parlare dei suoi trascorsi in amaranto, ponendo l’esperienza a Reggio Calabria (nella stagione 1999/2000) in cima a tutte le altre della propria carriera.

L’annata a Reggio Calabria – ”A livello calcistico è stata una delle annate migliori, se non la migliore”, ha detto Baronio. ”Quando hai ricordi positivi difficilmente di dimentichi dei dettagli. Ricordo ogni cosa ed ogni persona, a partire dal presidente Lillo Foti, che si è comportato in una maniera eccepibile nei miei confronti. Poi tutto lo staff, mister Colomba che sento tutt’ora perchè reputo come un papà, il dottor Favasuli, il magazziniere Tavella. Ogni tanto faccio vedere a mio figlio delle immagini dell’epoca e rivedendole mi viene ancora la pelle d’oca. Come prima esperienza in A della Reggina, credo che siamo riusciti ad onorarla al massimo. Il Granillo si è sempre fatto sentire molto forte, il nostro tifo era invidiato da tutti e tutte le squadre che venivano a giocare a Reggio sentivano la pressione. Colomba fece un capolavoro, fu molto bravo a gestire al meglio un gruppo di ragazzi giovani e valorizzarli”. 

Mancato ritorno – ”Ho avuto la possibilità di tornare alla Reggina nell’anno del meno 15 con Mazzarri, ricordo ancora la telefonata del presidente a fine agosto. Mi chiamò dicendomi che la Reggina avrebbe subito una pesante penalizzazione e che servivo per dargli una mano. Poi per una questione legata al mio contratto con la lazio non se ne fece nulla. L’unica volta che ho avuto la possibilità di tornare è stata quella”.

Il rapporto con Pirlo – ”Ci conosciamo da quando eravamo piccoli, siamo cresciuti nel settore giovanile del Brescia e tutt’ora il nostro rapporto va avanti, ci sentiamo 2-3 volte alla settimana. Ci reputiamo qualcosa di più che amici”. Poi un retroscena: ”Convinsi io Andrea a venire a Reggio. Era titubante e c’erano altre squadre che lo volevano. Eravamo insieme a Trapani in occasione di una partita con l’Under 21 e, mentre eravamo in camera insieme, lo convinsi di dire all’Inter di mandarlo a Reggio, perchè il procuratore e l’Inter lo spingevano verso altre società. La prima cosa che gli dissi era che il suo modo di giocare avrebbe potuto infiammare lo stadio, che era sempre pieno. Gli parlai dell’atmosfera pazzesca che c’era, del calore della gente, della bellezza della città…”.

Tema calci di punizione – ”Mi ricordo che il venerdì Colomba mandava me, Pirlo e Cozza a provare le punizioni nell’altra metà campo. Quella stagione presi così tanti pali che se almeno la metà di essi fossero stati gol, ne avrei fatti 7-8”. 

Sulla Reggina attuale – ”Reggio è una piazza che merita platee diverse, con tutto rispetto per la Serie C. La squadra finora ha fatto un campionato incredibile, merito di un allenatore con grande esperienza e con diversi campionati vinti sulle spalle e di un presidente che ha allestito una grande squadra per la categoria. Stavano disputando un grande campionato in un girone tosto, per quello che ha fatto vedere finora merita la Serie B”.