Difficile se non proibitiva la ripartenza con allenamenti e partite in attesa della serie A. Ecco i principali ostacoli
La serie C attende, con la consapevolezza che a breve è davvero impossibile rivedere la palla che rotola sui campi della terza serie. Il virus è ancora presente, i morti ci sono ogni giorno, l’intero territorio nazionale di fatto zona rossa, per la famosa “categoria dei territori” come ama sottolineare Ghirelli, sono ostacoli clamorosi per la ripartenza dei tre gironi della terza serie.
Quali sono gli ostacoli fattuali che impediscono alla C di ritornare in campo o, quanto meno, di pensare ad un veloce rientro sul terreno verde?
– PROTOCOLLO IMPOSSIBILE DA APPLICARE
Il protocollo sanitario pensato dalla FMSI è acclaratamente inapplicabile in C. Quasi tutte non hanno i centri sportivi, le strutture sono quasi impossibili da trovare, i costi andrebbero a moltiplicarsi ulteriormente
– PROBLEMI PER I TAMPONI:
Moralmente è una problematica enorme. Solo 900mila italiani sono stati “tamponati” e il calcio chiederebbe tamponi ogni quattro giorni per tesserati e addetti ai lavori? Fate voi…
– SPOSTAMENTI TRA REGIONI
Le Regioni, di fatto, sono chiuse, almeno ad oggi. Alcune hanno preannunciato di non voler riaprire agli spostamenti da altri territori. E con aeroporti chiusi, treni ridotti al lumicino e traghetti contingentati, come si sposterebbero le squadre di calcio, in particolare quelle di serie C?
– RESPONSABILITA’ IN CAPO AI CLUB
Nel caso in cui un calciatore dovesse risultare positivo, la responsabilità penale ricadrebbe su medico sociale e proprietario del club: le società, non a caso, sono sul piede di guerra. E senza tutele non vogliono tornare in campo.
– COME GIOCARE NEI GIRONI A e B?:
Come si fa ad allineare i gironi A e B al girone C? Se il Sud, per ora, il virus non ha sfondato, al Nord è ancora in piena l’emergenza e di certo non si può giocare in campo neutro. Le soluzioni sono davvero difficili da trovare.