Il 4 maggio sarà la ‘data X’ per il futuro della Serie C, il 5 l’annuncio della decisione definitiva. Nel frattempo, tra sabato (girone C) e domenica  (gironi A e B) si sarebbe dovuto concludere l’intero campionato di terza serie. Ai tifosi non resta che sperare e… sognare

Una Serie B che manca da sei anni ed una voglia matta di ritornare nel calcio che conta. I tifosi amaranto, giorno dopo giorno, sono sempre più impazienti di conoscere il destino della Reggina, la cui cavalcata verso la cadetteria è stata ostacolata dall’emergenza coronavirus.

E’ ormai da oltre un mese e mezzo che non si scende in campo, che non si torna sugli spalti. Tra qualche settimana i mesi saranno due e l’impressione è che di tempo ne dovrà passare ancora parecchio. Sicuramente per i tifosi, probabilmente qualcosa in meno per gli atleti, che anche qualora dovessero riprendere lo farebbero a porte chiuse.

Il calcio italiano è stato colto in contropiede da questo maledetto virus, di cui si è in balìa e a causa del quale tutti i campionati, le date ed i sistemi organizzativi sono stati alterati. La data odierna, ad esempio, ovvero quella del 25 aprile, avrebbe dovuto rappresentare la fine dell’intero campionato del girone C di Serie C, in quanto, secondo da calendario, oggi si sarebbe dovuta giocare l’ultima giornata della stagione. Invece, purtroppo, siamo ancora qui. Fermi, bloccati, in balìa. E con otto giornate ancora da disputare (quando? come?).

Oggi, sabato 25 aprile, nonché ”festa della liberazione”, anche la Reggina avrebbe disputato la sua ultima gara della stagione (nonché ultima in terza serie?). Alle ore 15 avrebbe ospitato la Sicula Leonzio e, con molta probabilità, lo avrebbe fatto in un ”Granillo” gremito in ogni ordine di posto.

I nove punti di vantaggio all’attivo dopo la vittoria con il Picerno sarebbero rimasti tali? Sarebbero aumentati? Diminuiti? La squadra e la città avrebbero festeggiato il ritorno in Serie B proprio all’ultima giornata o la promozione sarebbe arrivata addirittura qualche settimana prima? O sarebbe clamorosamente sfumata del tutto? (non ce ne vogliate, ma è giusto inserire tutti gli interrogativi e le ipotesi del caso). Per forza di cose, questo non lo sappiamo e non lo potremo mai sapere. Potremo solo immaginare come sarebbe finito questo lungo e intenso campionato. E allora, perché non farlo?

I tifosi, quelli amaranto in particolare, aspettano un verdetto, una decisione, una svolta. La lancetta oscilla tra una promozione d’ufficio (attraverso un comunicato) ed una possibilità (minima) di tornare in campo a porte chiuse nei mesi estivi. Dove si stazionerà definitivamente questa lancetta? Lo sapremo il 5 maggio dal Consiglio Federale, all’indomani dell’assemblea tra i vertici di C e i club.

Fino ad allora, non resterà che aspettare; magari l’esito migliore, quello che in un modo o nell’altro potrebbe verificarsi…