L’attaccante amaranto elogiato dall’ex ds della Reggiana, che tentò di strapparlo al Novara nella stagione 2016/17
Simone Corazza è in cima alla lista degli obiettivi del Modena, che potrebbe affondare il colpo già nelle prossime settimane. L’attaccante, in uscita dalla Reggina, lascerà gli amaranto dopo una stagione da incorniciare e per lui, con molta probabilità, sarà ancora Serie C.
A parlare di lui, è stato Andrea Grammatica, ex direttore sportivo di Reggiana e Virtus Entella, fresco di un’esperienza in Serie A alla Spal, prima come ds della Primavera e poi come scout internazionale. Ai tempi della sua avventura alla ‘Regia’, il direttore provò a portare (per due volte) Corazza a Reggio Emilia nella stagione 2016/17. Di seguito, le sue parole sul bomber amaranto ai microfoni de Il Resto del Carlino:
“Corazza? Per una realtà come Modena è perfetto. È il classico attaccante che si fa ben volere dalla tifoseria, perchè, oltre alle qualità tecniche, in campo lascia sempre tutto. È un attaccante moderno. Bravo in entrambe le fasi, con qualità organiche e di gamba veramente importanti. È in grado di interpretare perfettamente il tipo di partita che si vuol fare, sia che si voglia giocare di ripartenza o di possesso”.
“Negli ultimi anni è migliorato molto in fase realizzativa. È un giocatore che non si fa condizionare né dalla partita né dalla piazza. Il rendimento a Reggio Calabria lo testimonia ampiamente. In un ambiente come quello gialloblù calza a pennello. In più Luca Matteassi (ds Modena) lo conosce perfettamente avendolo già avuto a Piacenza”
“Credevo fortemente in lui, volevo che arrivasse dal Novara insieme a Manconi. Nella sessione estiva non se ne fece nulla perchè, nonostante venisse da una stagione in chiaroscuro, il club piemontese lo considerava comunque una pedina importante. Ci riprovai nuovamente a gennaio, perchè in quel momento, più di prima, ero convintissimo che per come giocava quella Reggina fosse l’attaccante che ci avrebbe fatto fare un salto di qualità. Purtroppo, la proprietà non mi diede mai le risorse per impostare una vera e propria trattativa. Quella operazione mancata è uno dei miei più grossi rimpianti da direttore sportivo”.