La formazione dello Stretto scopre un torneo che ha cambiato quasi tutti i protagonisti, ma non i temi cardine
Mimmo Toscano ha definita la prossima Serie B come forse la più difficile degli ultimi anni. Lo è forse sotto il profilo delle grandi firme e della forza imprenditoriale. Tuttavia, non sembrano esserci molte differenze sotto il profilo dei contenuti che offrirà il campionato.
Agli occhi degli osservatori si paleserà sempre il medesimo torneo. Con lo stesso equilibrio che c’era sei anni fa, quando la Reggina giocò per l’ultima volta il campionato di Serie B.
Gli amaranto finirono per retrocedere mestamente, ma guarda caso in quella stagione avevano una squadra che veniva considerata in grado di arrivare ai play off. Difficile dimenticare i vari Strasser, Benassi, Cocco e Sbaffo.
E sempre in quella stagione al Granillo cadde una corazzata come l’Empoli di Sarri. Circostanze che allora come oggi certificano una cosa: la B è imprevedibile.
Tutti possono perdere con tutti. Tutti possono vincere il campionato. Tutti possono retrocedere. Oggi, forse con l’eccezione del Monza, si fatica a trovare una squadra che sia sensibilmente e sicuramente più forte delle altre.
Allo stesso modo non esiste possibilità di individuare a priori chi alla fine retrocederà. Basti pensare che danni il Cittadella è la squadra che spende meno e finisce per giocarsi ai play off la promozione.