Non aver visto praticamente nulla fino a questo momento della squadra fa crescere la voglia di scoprire se il tecnico cambierà qualcosa
L’amichevole di Benevento, per la Reggina, rappresenterà l’occasione in cui si toglierà il velo a quasi due mesi di ritiro. Al momento la squadra di Mimmo Toscano è rimasta confinata al Sant’Agata, in relazione all’impossibilità a organizzare amichevoli per le note difficoltà legate ai protocolli a Covid. Senza dimenticare che il centro sportivo è rimasto chiuso per lo stesso motivo.
Non sarà una partita equiparabile ad una di campionato, ma sarà l’occasione per valutare alcuni aspetti alle idee tattiche di Mimmo Toscano.
Si vorrà, perciò, capire quanti principi della passata stagione sono mantenuti. Corrisponde a verità il fatto che non avrebbe senso snaturare tutto di una squadra vincente, ma è vero altrettanto che tanti interpreti sono cambiati. E soprattutto saranno diversi la categoria e gli avversari che si affronteranno.
In molti ricorderanno, ad esempio, come la Reggina della prima parte della stagione per certi versi ricordasse l’Atalanta di Gasperini. Le situazioni di gioco venivano prese di petto, nel senso che si portavano molti uomini nella zona della palla e si confinavano gli avversari nella propria metà campo.
Un rischio forse compatibile con la minore qualità di molti avversari, incapaci di superare un pressing alto efficace.
Nella seconda metà della stagione, invece, complice anche una brillantezza fisica quasi mai paragonabile a quella del girone d’andata si è vista una Reggina più solida, più equilibrata e meno sbarazzina.
Paradossalmente proprio la seconda versione ha dato l’idea di essere maggiormente adatta al campionato di Serie B.
L’amichevole di Benevento permetterà di capire quale strada si vuole intraprendere.