Il tecnico non si estranea dal dare giudizi lusinghieri sul francese, sa che molte delle ambizioni passano dall’averlo sempre ‘determinante’.
Mimmo Toscano è uno di quelli che, a fine partita, non ama parlare dei singoli. Lo dice spesso e volentieri a chiare lettere. Per lui sopra ogni cosa c’è il gruppo, il bene comune dello spogliatoio e del club.
Più volte, però, nelle dichiarazioni rese alla fine delle ultime partite è sembrato fare un’eccezione. Lo ha fatto quando si è trattato di parlare di Jeremy Menez.
Il tecnico, come chiunque, sa che avere il francese sempre vicino al top sarebbe un’ipoteca su un ottimo campionato.
Nelle ‘carezze verbali’ c’è molto ‘calcolo’, non nel senso negativo del termine. Lui sa bene che Menez è uno di quelli che in carriera ha avuto bisogno di attenzioni per fare le cose migliori. Di sentirsi importante e di avvertire la pressione del primo della classe. Un’ammissione arrivata anche dal diretto interessato.
Sarebbe ipocrita dire che Menez è un giocatore come tutti gli altri. Non lo è. Lo sanno tutti, anche gli altri giocatori della squadra che non stigmatizzano certo le parole del tecnico nei confronti del compagno e sono pronti a fare una corsa in più per lui.