Un calcio di rigore trasformato al 90′ dall’attaccante sardo nega tre punti meritati agli uomini di Toscano.
Minuto 90. Non si aspetta altro che il fischio finale. La Virtus Entella è all’angolo come un pugile suonato. In svantaggio, in inferiorità numerica e tramortito da una caterva di occasioni da rete create dalla Reggina.
Sembra finita. Ma non lo é. Nel calcio non lo è mai fino al triplice fischio finale. Di fischio ne arriva uno, quello che sancisce il rigore a favore dei liguri. Rossi prende Mancosu che con abilità sfrutta il maldestro intervento del centrale. Il fallo c’è. Dal dischetto si presenta lui e fa centro, strozzando il gola a tutti i tifosi della Reggina rimasti a casa (una decina era lì tra gli 800 a cui è stato consentito l’ingresso grazie alla residenza in Liguria).
Una beffa vera e propria per una Reggina che, nel primo tempo, aveva dimostrato di essersi ormai calata nella mentalità di chi deve giocare partite tirate , equilibrate e combattute come ogni contesa di Serie B impone.
Nella ripresa l’ingresso di Mastour e l’entrata nel vivo del gioco di Menez avevano sparigliato le carte.
Minuto 50: punizione dal limite di Crisetig, guadagnata dal francese, e gol vincente. Le individualità che fanno la differenza avevano convogliato la partita su un canale giusto per gli amaranto.
Le occasioni arrivano una dopo l’altra e si fatica pure a contarle. Prima Menez fermato dal portiere Borra a tu per tu, Denis che sfiora l’incrocio, Situm da cinque metri e Folorunsho con un calcio di rigore in movimento.
Non si passa. La Reggina comincia a giocare di prima, a strappare applausi per la qualità del gioco. Ma non segna.
Chi segna è Mancosu. E’ il minuto 90′ ed è lui a negare la vetta agli amaranto.