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Reggina: con Diaw amaranto come sarebbe finita con il Pordenone?

diaw

Toscano non fa mai riposare Denis, perché in questo momento è quello che offre più garanzie. Senza Menez la fatica avanti si è fatta più chiara.

Per la terza partita consecutive, in sette giorni, Mimmo Toscano ha schierato German Denis dal primo minuto. Una scelta che, l’andamento della partita, ha spiegato in buona parte.

L’argentino, anche appannato e nonostante i 39 anni, offre in questo momento più garanzie di Kyle Lafferty e Nikola Vasic.  I due hanno provato a far valere la loro fiscità, ma al momento sembrano fuori contesto. Può anche darsi che serva giocare di più in una squadra in cui devono ancora acclimatarsi e affannarsi in giudizi trancianti già adesso, non sarebbe proficuo per nessuno.

Cinque partite non sono abbastanza per arrivare, inoltre, a prendere atto del fatto che quello della Reggina è un problema strutturale. Di certo c’è che, però, al momento la squadra ha iniziato il campionato senza un centravanti che può fare la differenza.

I più acuti osservatori metteranno in rilievo il fatto che, lo scorso anno, in Serie B, le squadre con i migliori goleador (Iemmello al Perugia, Pettinari al Trapani e Forte alla Juve Stabia) hanno finito per retrocedere. C’è, però, la sensazione che si sia trattato di una casualità.

A cambiare l’inerzia di Pordenone – Reggina è stato un giocatore come Diaw. Si, perché è vero che hanno inciso i cambi di Tesser ed un passo migliore dei neroverdi, ma fino alla prodezza estemporanea di Ciurria la Reggina aveva tenuto benissimo anche nelle difficoltà.

L’ex centravanti del Cittadella è uno che fino a 24-25 anni frequentava campionati dilettantistici. Oggi è un giocatore che in B fa valere la sua esuberanza fisica, le sue doti tecniche e di goleador.

Un elemento “pronto” che la Reggina magari troverà tra qualche settimana in una delle sue frecce d’attacco, ma che al momento manca. In estate il Pordenone lo ha pagato più di un milione di euro, cifra che la Reggina, pur avendo un ottimo budget, non si sarebbe potuta permettere.

Questo acuisce l’idea che bisogna andare cauti nei giudizi, soprattutto immaginando che gli amaranto debbano fare lo stesso campionato che si richiede al Monza.

E magari, nelle prossime settimane, chissà che un Diaw (non Lewandowki) non lo si possa trovare in Vasic, Lafferty o Charpentier.

Uno che riesca ad elevare quel senso di mancato riempimento dell’area di rigore, al di là dei gol, che sembra avere la squadra di Mimmo Toscano.

Di certo c’è che se Diaw avesse giocato nella Reggina e uno delle punte amaranto lo avesse sostituito nello scacchiere di Tesser la gara sarebbe finita diversamente.

 

 

 

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