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Reggina: il momento delle riflessioni, con consapevolezza

Napoli Toscano

La gara con la Spal conferma che la squadra ha potenziale, ma i punti lasciati per strada cominciano ad essere tanti.

I giudizi sulla Reggina vanno fatti immaginando di dover analizzare il rendimento di una neopromossa o di una società ambiziosa? A domanda precisa Mimmo Toscano ha risposto che la sua squadra non deve pensare come se fosse una matricola.

Una perifrasi per dire che il percorso amaranto, a fine campionato, deve portare quantomeno nella colonna sinistra della classifica, magari ai play off.  Una notazione che rende ancor meno digeribile il ko rimediato con una corazzata come la Spal, perchè la Reggina ha l’obbligo di essere forte.  Non lo è ancora, ma potrebbe diventarlo.

Il ko con gli uomini di Marino è un boccone davvero amaro per come si sono evolute le cose.  La Reggina avrebbe meritato di vincere, non di pareggiare, nonostante l’inferiorità numerica. Concetto che non appartiene al pensiero della stampa di parte o dei tifosi, ma viene indiscutibilmente certificato dai numeri della sfida e dal fatto che Berisha sia stato il migliore in campo.

Cullarsi sui meriti non porta da nessuna parte. Ciò che conta sono i punti. Ed è pur vero che con l’eccezione della trasferta di Pordenone e dell’unica vittoria ottenuta contro il Pescara, gli amaranto hanno sempre ottenuto meno di quanto hanno meritato. Sempre per dirla alla Toscano, non sono riusciti a portare gli episodi dalla propria parte.

Il fatto che succeda così spesso rischia di diventare un dato allarmante, dato che un campionato come la B dove ogni partita è equilibrata a fare la differenza sono i dettagli.  Non ti puoi permettere  di sbagliare due rigori in sei partite e di essere tradito (si fa per dire) nella stessa partita dai tuoi giocatori più rappresentativi. Ma anche di subire un pareggio al 90′ perchè un pessimo schieramento dopo esserti divorato dieci palle gol, come accaduto a Chiavari.

Partita dopo partita cresce la convinzione che la squadra di Mimmo Toscano, seppur con qualche difetto. ha tanto potenziale. Ci deve essere consapevolezza di questo, ma anche del fatto che in B quando i meriti non corrispondono ai punti potrebbe non essere casualità.  Lavorare per migliorare è l’unica strada per invertire la tendenza.

A meno che non ci si voglia accontentare e sentirsi una neopromossa. Che poi, in fondo, lo si è.

 

 

 

 

 

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