Il capitano si candida a recitare un ruolo da protagonista anche con il nuovo tecnico, con cui non ha evidentemente il rapporto che aveva con quello precedente

Dici Ciccio De Rose e calcisticamente fai quasi fatica a non pensare a Mimmo Toscano, Michele Napoli ed il suo staff. Il centrocampista e l’ex allenatore della Reggina hanno vissuto a Reggio Calabria l’ennesimo successo che li ha contraddistinti nel momento in cui hanno lavorato insieme.

Un rapporto nato oltre dieci anni fa con i successi di Cosenza e un giovane De Rose che si guadagnava la chiamata della Reggina B.  Si, proprio la squadra più amata dal reggino Mimmo Toscano e che, in poco tempo, è diventata una sorta di seconda casa per il mediano cosentino.

Ne è venuto fuori una specie di triangolo che ha trovato la sua sublimazione nella straordinaria stagione 2019-2020.  De Rose torna a Reggio, diventa  capitano della Reggina che ottiene un successo di dimensioni storiche sotto la guida del suo padre calcistico Mimmo Toscano.  Tutto bello. Forse anche troppo, seppur ormai consegnato alla storia.

Oggi Toscano non c’è più e Ciccio De Rose è pronto a proseguire la sua avventura a Reggio togliendosi di dosso l’etichetta di “fedelissimo dell’allenatore”. Lui, in fondo, si sente anche un baluardo della Reggina. Anzi forse lo è sempre stato e la metamorfosi, di fatto, è solo apparente.  Spesso e volentieri racconta la sua passione per i colori amaranto, per i tifosi e ha ben chiaro cosa significa indossare la casacca amaranto.

Ora è a disposizione di Baroni e si candida a lottare per una maglia da titolare. È praticamente l’unico centrocampista con “passo” della rosa, potenzialmente ideale per giocare come mediano in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3 o qualunque altro modulo simile.