Allenamenti a porte chiuse, dichiarazioni ermetiche del tecnico e indisponibili rendono l’anticipazione della formazione una vera e propria impresa
Come giocherà la Reggina contro il Cittadella? Domanda da un milione di dollari. Per abbozzare un tentativo di lettura nel pensiero di Marco Baroni occorre fare uno sforzo di fantasia, ma collegato comunque alla razionalità.
Il tecnico ha lasciato intendere che sta pensando concretamente ad un atteggiamento tattico diverso. Tuttavia, i pochi giorni di lavoro autorizzano a credere che serve un piano B, qualora il nuovo schieramento, magari con la difesa a quattro, dovesse risultare indigesto alla squadra.
E non resta che abbozzare un possibile undici che possa essere valido più o meno allo stesso modo con la difesa a tre o con la difesa a quattro.
Dando per scontato l’utilizzo di Plizzàri in porta. Si può immaginare una potenziale difesa a quattro con Delprato a sinistra, Loiacono e Stavropoulos in mezzo e Liotti a sinistra. Sulla mediana potrebbero esserci Crisetig e De Rose con Folorunsho che, di fatto, sarebbe più un trequartista che un centrocampista. Di Chiara e Liotti, invece, giocherebbero molto più alti, quasi da ali. Pochi dubbi sulla presenza di Lafferty in avanti. Difficile che Rivas, in dubbio fino alla fine, venga rischiato dall’inizio con le tante partite ravvicinate che ci sono.
Il modulo si potrebbe leggere come un 4-2-3-1 o un 4-4-1-1. a seconda dei punti di vista-
In questa squadra basterebbe alzare Liotti e dare vita ad un altro schieramento dove Delprato farebbe il centrale al bisogno di una possibile difesa a tre. In sostanza sarebbe lui il pendolo tra il passato ed il futuro, immaginando una Reggina di Baroni con la difesa a quattro.
