Terzo assetto diverso per gli amaranto nelle prime tre gare del nuovo tecnico. A Reggio Emilia forse è stata trovata la quadra, almeno per il momento…
Dal 4-4-2 visto con il Cittadella al 4-3-3 di Vicenza per finire con il 4-2-3-1 di Reggio Emilia. Baroni continua a cambiare il sistema di gioco della Reggina. L’impressione è che, in attesa di avere tutta la rosa e soprattutto gli attaccanti a disposizione, il neo tecnico amaranto stia provando vari assetti alla ricerca di quello più funzionale. L’unica certezza sembra essere la difesa a 4, marchio di fabbrica del tecnico fiorentino.
A dare i frutti migliori è stato l’ultimo sistema di gioco adottato. I tre punti strappati dalla trasferta di Reggio Emilia premiano il 4-2-3-1 che ha regalato al gruppo la prima vittoria dell’era Baroni.
Buone cose si sono viste in ogni reparto. A cominciare dalla porta dove il ritorno di Guarna ha restituito fiducia e sicurezza all’intero reparto arretrato. I 4 di difesa, riproposti in blocco dopo la sfida del Menti hanno fornito una prova senza sbavature.
In mezzo al campo sono cambiate molte cose. La coppia di mediani formata da Crisetig e Bianchi ha offerto garanzie in termini di qualità e tecnica ma anche di aggressività e quantità. Poco più avanti Folorunsho mostratosi positivo anche nel ruolo di trequartista con ai lati di Situm a destra e Liotti a sinistra. In avanti il solo Rivas, sempre una minaccia per le difese avversarie seppure troppo impreciso sotto porta.
Il sistema di gioco sembra essere quello giusto, almeno per gli uomini che adesso Baroni ha a disposizione. Quando rientreranno Denis, Menez e Lafferty facile immaginare che qualcosa possa cambiare. Intanto la quadra sembra esser stata trovata, poi limare i dettagli sarà compito di Baroni .