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Che Reggina attendersi contro il Lecce? Le indicazioni

baroni

È di nuovo campionato e davanti c’è un cliente molto scomodo, forse la squadra più forte di tutte

Sabato il Granillo riapre le porte per ospitare il ritorno in campo della Serie B. A sfidare la Reggina ci sarà forse la squadra più forte del campionato che, fino ad ora, deve però inseguire le battistrada.

Il match arriva in una fase in cui, soprattutto in casa amaranto, si respira un clima di porte girevoli.  L’attenzione mediatica, così come quella dei tifosi, è inevitabilmente rivolta al calciomercato.

I giocatori, però, hanno l’obbligo di pensare al campo. E quella che è una “sacrosanta banalità” trova maggiore grado di importanza quando c’è da affrontare un avversario che ha una qualità della rosa molto superiore alla media del campionato.

Marco Baroni ha, per la prima volta, avuto a a disposizione un periodo lungo per preparare una partita, dopo che nel corso del periodo delle sue prime panchine amaranto ha dovuto fare i conti con impegni ravvicinati e impossibilità ad avere una “settimana tipo” di lavoro.

Con le porte del Sant’Agata chiuse per le note questioni legate alla necessità di isolare il centro sportivo per le normative anti-Covid, diventa difficile capire cosa si potrà vedere di nuovo contro i giallorossi.

Tuttavia, c’è la sensazione che difficilmente ci si troverà davanti ad una squadra schierata in un maniera dissimile dalle prime esibizioni dalla Reggina targata Baroni.  I movimenti sul mercato (compiuti o i semplici interessi verso giocatori) suggeriscono che la squadra è caccia di esterni e di giocatori rapidi.  Situazioni che fanno immaginare che difficilmente gli amaranto si discosteranno molto che da quello che è un sistema di gioco che ruota tra il 4-2-3-1, il 4-1-4-1 e il 4-4-1-1.  Viene il mal di testa a citare i moduli, ma i cambiamenti vengono dettati solo dall’atteggiamento e della dinamicità della posizione in campo dei calciatori.

Si potrebbe vedere qualcosa in più magari sul fronte di qualche schema su calcio piazzato o qualche accorgimento relativo alla pericolosità degli avversari, dove a fare la differenza è spesso il trequartista Mancosu.

Ma si tratterà di chiavi tattiche legate alla difficoltà della sfida che non dovrebbero snaturare quella che si può considerare una fisionomia consolidata per la Reggina di Baroni.

 

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