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Reggina, quando la sfortuna ci vede benissimo. Con il Lecce una gara maledetta

Dagli infortuni in corsa al rigore sbagliato. Tutti gli episodi contrari nella sfida contro i salentini

Dalla gara contro i salentini, la prima dopo la sosta, ci si aspettava tanto. Innanzitutto la reazione del gruppo dopo l’ultimo ko contro l’Ascoli. Quindi la dimostrazione di un maggiore affiatamento e una maggiore coesione, al termine della prima settimana piena di lavoro con Baroni.

Quella che ne viene fuori è sì una prestazione intensa degli amaranto, capaci di fare dal primo all’ultimo minuto la gara, di chiudere dietro il Lecce e renderlo praticamente inoffensivo, ma è una prestazione inconcludente. Unica sbavatura di una prova difensiva altrimenti perfetta, quell’azione al 28’ del primo tempo, che porta Delprato a deviare alle spalle di Nicolas il pallone che varrà lo 0-1. Sfortuna, nient’altro che sfortuna.

Ma la malasorte ha continuato a punire gli amaranto quando al 39’, a seguito di uno scontro in area avversaria con Gabriel e Dermaku, Rivas è costretto ad abbandonare il terreno di gioco.  In avvio di ripresa, dopo un guizzo apparentemente vincente, anche Charpentier alza bandiera bianca. Due forfait in corsa, due uscite forzate che riguardano il reparto avanzato, un reparto che, per la prima volta dopo lunghe settimane, era tornato numericamente adeguato ad una gara di serie B. E che sfiga!

Ma a chiudere il cerchio di una gara maledetta c’è ancora il rigore fallito da Menez. Dopo i due calci dal dischetto sbagliati da Denis con Cosenza e Spal, l’incombenza è spettata al francese che però non ha fatto altro che far rimpiangere le conclusioni del compagno argentino. Lento, prevedibile, scontato il suo rigore. Gabriel addirittura lo blocca, ridicolizzando il numero 7.

Neanche la superiorità numerica, durata circa mezz’ora, ha aiutato la Reggina. Quando una gara è maledetta, cambiarne le sorti ed opporsi alla sfortuna diventa impossibile.

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