Gli amaranto a pochi minuti dal novantesimo vedono sfumare la vittoria, ma dopo un grande primo tempo i padroni di casa hanno guadagnato metri e meritato il risultato

Quarantacinque minuti di spessore. Sono quelli che la Reggina ha giocato a Frosinone, chiudendo, come spesso le accade, il primo tempo in vantaggio. Uno 0-1 frutto di una prestazione in cui la squadra di Marco Baroni aveva mostrato un livello di qualità di gioco  superiore rispetto ai padroni di casa.

La firma della rete, tra l’altro, non era stata casuale tenuto conto che la marcatura era arrivata per effetto di una bellissima azione corale, rifinita dalla classe di Jeremy Menez e della prorompenza di Michael Folorunsho (ancora una volta il migliore il campo).

Il torto degli amaranto è stato quello di non aver potuto ampliare il vantaggio, nonostante diverse occasioni da rete (capitate soprattutto sui piedi di Di Chiara) che avrebbero potuto regalare un vantaggio più ampio e una parte finale della sfida più tranquilla.

Ciò che, in realtà, non è stato per effetto del forcing finale del Frosione che, tra primo e secondo tempo, aveva cambiato modulo, mettendo una pezza alla capacità di creare superiorità sulle fasce del 4-2-3-1 amaranto sul 3-5-2 ciociaro.

Le tante occasioni avute dagli uomini di Nesta vanificate dall’imprecisione degli avanti laziali, ma anche dalle parate dell’infortunato Plizzari (subentrato all’infortunato Nicolas) hanno legittimato il pareggio arrivato a cinque minuti dalla fine.

Fallo di Lakicevic in area su Rohden e calcio di rigore. Dal dischetto il cucchiaio di Tabanelli è valso un giusto 1-1 con cui si è concluso il match.