Marco Crimi è nato dall’altra parte dello Stretto, dove è cresciuto anche come calciatore

Sergio Campolo, reggino doc, è stato il capitano del Messina che raggiunse per l’ultima volta la Serie A. Dichiarato tifoso amaranto, ancora oggi gode dell’amore del popolo peloritano. Segno che la professionalità e l’attaccamento alla maglia possono diventare preponderanti anche quando si finisce per giocare con la maglia del rivale più importante.

Ed è il miglior esempio a cui si può ispirare Marco Crimi. Il calciatore è un profilo importante per la Serie B, cerca rilancio e farlo a due passi da casa ha i suoi vantaggi.  A Reggio arriverà da professionista e come tale è un profilo che non può che migliorare la rosa amaranto. Anche perché non è la prima volta che un messinese finisca per vestire la casacca amaranto.

L’ultimo è stato Giovanni La Camera.  Per lui 8 presenze nei sei mesi trascorsi a Reggio  da febbraio a giugno 2018. La sua esperienza passò sottotraccia ai fini della storia amaranto, ma fu comunque un’esperienza positiva.

Una nidiata di messinesi, però, fece le giovanili amaranto quando, negli anni 2000, Calabria e Sicilia vedevano nel settore giovanile e nel Sant’Agata una sorta di punto d’arrivo.  Da Rizzo a Dall’Oglio, passando per Maita.  Nomi che partendo da Reggio sono diventati calciatori amaranto.

Crimi è cresciuto nel Messina, fino al fallimento del 2008. Quell’anno lo prese il Bari, mentre altri profili interessanti tra i giovani peloritani come ad esempio quello di Rizzo finirono a Reggio.