Il rigore parato dal portiere rende il pareggio un risultato da prendere in maniera positiva, ma soprattutto nel primo tempo gli amaranto hanno fatto meglio dei campani
Della Salernitana, per tutta la settimana, si era detto quanto non giocasse bene e come, alla fine, trovasse l’episodio per vincere o fare risultato. Era successo anche al Granillo, quando Djuric si è presentato dal dischetto per fare il gol che probabilmente avrebbe deciso la partita. Non aveva, però, fatto i conti con un gigantesco Nicolas. Il portiere, dopo aver atterrato Gondo dopo un buco collettivo difensivo, ha fatto una parata strepitosa sull’attaccante avversario, tuffandosi sulla sua destra e togliendo la palla dall’angolino.
Sarebbe stata davvero una nuova beffa perla Reggina che, nel primo tempo, aveva dimostrato una qualità di gioco nettamente superiore ad avversari che avevano ben altra classifica. Tanto il rammarico in casa amaranto. Nella prima fraziono state almeno quattro le occasioni mancate dagli amaranto: prima con un tiro a lato dopo una serpentina di Menez, poi con una conclusione sotto misura di Edera e due colpi di testa ravvicinati, ma centrali, di Montalto e Loiacono.
Per non parlare del fatto che, probabilmente, agli amaranto manca un rigore per una vistosa trattenuta in area nella ripresa su Montalto (fallo di Bogdan) che avrebbe generato anche il rosso.
Buone le indicazioni arrivate dai nuovi, che Baroni è stato costretto a schierare in fretta e furia per via per l’ennesima gara con gli uomini contati. Dal primo minuto esordio per Crimi a centrocampo, Edera a destra e Montalto al centro dell’attacco. Nel finale spazio anche per Dalle Mura. Menzione speciale per Menez che a giocate illuminanti ha alternato prove di sacrificio che da lui c’è il rischio di non aspettarsi.