L’esterno del Torino costituisce un evidente innalzamento del livello tecnico della rosa
Nella gara contro la Salernitana la Reggina ha schierato una coppia di esterni inedita. È l’effetto combinato di due circostanze: la prima volta di Jeremy Menez come esterno sinistro nel 4-2-3-1 e l’esordio di Simone Edera, due giorni dopo il suo arrivo a Reggio.
Quanto i due possano fare la differenza lo si è capito dopo neanche cinque minuti di gara. Da una combinazione dell’ex esterno del Torino e il francese, è scaturita una serpentina di quest’ultimo e un gol mancato per pochi centimetri.
Dai piedi di entrambi i calciatori possono nascere giocate e suggerimenti che possono far male agli avversari. Trattandosi, però, di elementi che, per indole, faticano a fare la difensiva, c’era curiosità nel vedere se l’atteggiamento potesse essere in qualche modo supportato dalla squadra.
Al momento, complice anche la superiorità numerica sugli esterni rispetto al gioco della Salernitana, si è avuta una sensazione positiva. Anche perché molto è dipeso dallo spirito di sacrifico, a tratti inaspettato, di elementi come Menez che lo si è visto mantenere sempre la posizione in fase difensiva e rincorrere gli avversari come forse non aveva mai fatto in carriera.
La sensazione è che se la Reggina dovesse riuscire a trovare equilibrio mantenendo Menez ed Edera sugli esterni rischierebbe di diventare un cliente pericoloso per qualsiasi squadra.
Attenzione, però, perché il mercato e il recupero di qualche infortunato amplierà a dismisura la scelta per Baroni.