Dal cambio in panchina al massiccio intervento sul mercato, i punti in comune tra amaranto e biancazzurri
Prossime avversarie sabato alle 14 all’Adriatico, Pescara e Reggina vantano diverse similitudini per la stagione in corso. Due club blasonati ed ambiziosi partiti con velleità importanti ma costretti, in corsa, a rivedere gli obiettivi.
Dopo 9 giornate di campionato e con soli 4 punti in classifica, salta la panchina biancazzurra dove siete Massimo Oddo, sostituito dall’ex Reggina Roberto Breda. La panchina amaranto salta qualche settimana più tardi. Mimmo Toscano viene sollevato dall’incarico dopo 12 partite con squadra a quota 10 punti in classifica, sostituito dall’ex Pescara Marco Baroni (per lui una stagione in Abruzzo nel torneo 2014-2015 chiusa con il suo esonero a favore proprio di Oddo).
Con le nuove guide tecniche entrambe le squadre mostrano qualcosa in più ma non arriva il salto di qualità e la risalita in classifica attesa. Inevitabile, allora, l’intervento massiccio sul mercato alla ricerca degli uomini giusti per cambiare passo. La Reggina chiude la finestra di mercato con ben 11 operazioni in entrata, il Pescara ne mette a segno 9. Sono tra le squadre che più si sono mosse, che più sono cambiate.
Le similitudini non finiscono qui. Entrambe hanno vinto solo 4 gare in questo torneo, la Reggina contro Pescara, Brescia, Reggiana e Cremonese, gli abruzzesi contro Cittadella, Ascoli, Monza e Reggiana. Differisce solo di un’unità il numero delle reti segnate, 17 per gli amaranto, 16 per i biancazzurri. Pochi per entrambe che infatti non hanno un bomber di riferimento. Il miglior marcatore della Reggina è Liotti con 5 reti, mentre per il Pescara si dividono lo scettro Cester e Maistro con 4 reti a testa.
Accomunate da diversi aspetti ora per Reggina e Pescara arriva il momento della verità. Gli alibi, per entrambe, sono finiti.