L’honduregno è tornato in campo dopo l’infortunio, ma non è riuscito ad incidere come avrebbe potuto
Il rientro di Rigoberto Rivas in occasione di Reggina-Virtus Entella è stata una notizia da salutare con soddisfazione per gli amaranto. Per un’ora di gioco Marco Baroni ha potuto contare sul giocatore che ha provato a non far rimpiangere Jeremy Menez.
Quella dell’honduregno è stata una prova generosa, ma conoscendo le sue qualità ci si sarebbe potuto aspettare di più. Segno che, probabilmente, la condizione migliore non c’è ancora. Altrimenti si sarebbe assistito a qualche scatto bruciante in più, sebbene non sempre ci sia stata l’occasione di innescarlo nel modo giusto.
Il dato di fatto è, però, che Rivas è stato schierato in una terza posizione diversa da Marco Baroni. Da quando è arrivato ha, infatti, fatto il centravanti, il trequartista centrale e adesso anche l’esterno sinistro. Circostanza che chiarisce come il calciatore rappresenti il prototipo del calciatore perfetto per quello che è il modo di giocare dell’allenatore, indipendentemente dalla porzione di campo che gli si affida. La velocità, lo sprint e l’attacco della profondità sono armi che l’allenatore spera sempre di trovare nei calciatori che ha a disposizione e sotto questo punto di vista, specie in chiave atletica, Rivas ha davvero pochi rivali.
Il salto di qualità della Reggina passa anche dalla sua crescita, indipendentemente da quella che sarà la posizione in cui sarà utilizzato.