Il fantasista francese non segnava dalla sfida casalinga contro il Pescara dello scorso 3 ottobre

Chissà quali pensieri hanno attraversato la mente di Jeremy Menez, quando dopo soli 8 minuti del derby a Cosenza si è presentato sul dischetto con la possibilità, tra i piedi, di spianare la strada ai suoi. Chissà se gli sarà tornato in mente il suo precedente errore, sempre dagli 11 metri, contro il Lecce o se, invece, sarà rimasto freddo e concentrato, in fondo parliamo di un giocatore che di gol ne ha fatti tanti in giro per l’Europa.

Di certo, a Falcone superato, la sua esplosione di gioia e l’abbraccio con i compagni, piombatigli letteralmente addosso, sono stati una vera e propria liberazione. Un togliersi dalle spalle un fardello che cominciava a pesare come non mai. Perché, appunto, per uno che di gol in giro per l’Europa ne ha sempre fatti, non segnare da così tanto tempo cominciava ad essere un problema.

22 giornate. Tanto è durata l’astinenza dal gol del francese che non bucava la rete dal 3-1 casalingo ai danni del Pescara dello scorso 3 ottobre. È vero che di lì a poco arrivò l’infortunio e di Menez si è persa traccia per diverse lunghe settimane. Ma poi, dopo il suo rientro, il gol ha latitato facendolo finire spesso nel vortice di critiche feroci.

Quel rigore per Menez, e per la Reggina, può allora significa tanto, può significa l’inizio di una nuova fase della storia d’amore tra il club e il giocatore che, levatosi di dosso questo peso, può tornare a inventare e creare come solo i grandi campioni sanno fare.