Compleanno triste per il fantasista barese sparito dai radar di Baroni
30 anni tondi tondi. Nato nello stesso giorno di Roberto Baggio, Nicola Bellomo spegne 30 candeline ma la sua è una festa dal sapore agrodolce. Al fantasista barese non mancano di certo il calore e l’affetto della piazza e dei compagni, che attraverso i social gli fanno pubblicamente gli auguri. A rovinare la festa del numero 10 amaranto è la sua assenza dal campo.
Nelle ultime 3 partite contro Pescara, Virtus Entella e Cosenza, è rimasto in panchina a guardare i suoi, fremendo nella speranza di poter dare il suo contributo ma senza venir chiamato in causa. Non lo si vede in campo dagli ultimi 10 minuti della sfida casalinga contro la Salernitana. Prima ancora, solo panchina a Frosinone, 15 minuti finali in casa contro il Lecce e stessa cosa ad Ascoli. 20 i minuti invece giocati contro la Cremonese al Granillo e 28 in casa della Reggiana. Ultima gara da titolare quella di Vicenza, con Reggina in piena emergenza offensiva.
Un lento eclissarsi dal campo, quello di Bellomo, che testimonia come il giocatore non rientri a pieno titolo tra i giocatori su cui punta Baroni, che nel suo ruolo gli sta preferendo Folorunsho o Rivas. Un ruolo nel quale potrebbe giocare anche Menez e magari anche Kingsley. Tanta concorrenza per quel posto dietro la punta che al momento vede Bellomo davvero indietro nelle gerarchie del tecnico. Anche sull’esterno, dove Bellomo si è spesso espresso alla grande, la concorrenza è grande, se non maggiore.