Gli amaranto, nel girone d’andata, avevano spesso un possesso palla superiore a quello degli avversari, nell’ultimo periodo le cose vanno diversamente.

È una Reggina che, nel corso di questo campionato, ha cambiato più volte pelle e caratteristiche. Basterebbero l’avvicendamento alla guida tecnica e un mercato di gennaio con tante operazioni a validare questa evidenza.

Tuttavia, c’è di più.   Un esempio concreto lo si ha attraverso il dato del possesso palla.  Un girone fa la la squadra dell oStretto aveva la caratteristica di tenere molto la palla, ma di pagare dazio ad avversari che alla fine si portavano a casa i punti. Anche se magari c’era una percentuale di possesso palla amaranto di oltre il 60%.

Magari con un contropiede, magari con cinque minuti fatali nella parte conclusiva del match.

Nella serie utile che è in corso per la Reggina si nota, invece,  come gli amaranto abbiano avuto una distribuzione del dato piuttosto omogenea.

Contro il Pordenone hanno prevalso Crisetig e compagni con il 53% (contro il 47).   A Cosenza, invece, i padroni di casa si sono fatti valere con il 56% contro il 44% della squadra di Baroni..

L‘Entella, invece, è stato sconfitto al Granillo ma ha avuto il pallino del gioco: 56% contro il 44%.

A Pescara, invece, la Reggina ha dominato sotto ogni punto di vista  (66% vs 34%).  Quelle dell’Adriatico sono state percentuale analoghe a quelle avute contro la Salernitana (67 contro il 33% granata),   A Frosinone la squadra di Baroni ha avuto solo il 39% contro 61%.

Molte volte a influenzare i dati è stato anche l’evoluzione del risultato. Fare gol ti porta inevitabilmente ad aspettare di più l’avversario. Ma ciò che si può dedurre è che, adesso, la Reggina ha acquisito la maturità per ottenere risultati adattandosi a tipi diversi di partita. L’obiettivo è ovviamente proseguire su questa falsariga.