Luca Gallo, in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta del Sud, ha toccato vari punti legati al presente e al futuro della Reggina.
È stata un’intervista a libro aperto quella rilasciata da Luca Gallo alla Gazzetta del Sud. Il patron amaranto, ad esempio, ha raccontato come l’emergenza Covid abbia reso necessario posticipare i discorsi relativi al progetto del nuovo stadio. Discorsi che, però, sono pronti a ripartire.
Sintomo che c’è voglia di avere lungimiranza rispetto al futuro del club. L’unico aspetto per il quale presidente non può permettersi pazienza è il risultato sportivo. “Non ho tempo” ha più volte ribadito. Un’espressione che ha spesso legato alla voglia di vincere. Circostanze che, unite, hanno destato curiosità e finanche sospetto. “Questi – ha precisato – non sono discorsi legati ad aspetti economici, anche se posso dire, senza timore di smentita,
che io per la Reggina ho speso tanto, senza guadagnare un euro. Io ho rilevato questo club per una questione personale, e farò di tutto per portarlo in Serie A. Se ci riuscirò, spiegherò alla città il motivo che mi ha spinto a prendere la Reggina, e chiarirò anche la questione del poco tempo a disposizione»”.
Da giallorosso ad amaranto il passo è stato breve. Oggi, però, se gli si chiede di scegliere tra la Champions alla Roma e la Reggina in A non ah dubbi. “Come ho detto qualche giorno fa, la Roma per me rappresenta una
madre, e la Reggina una moglie. Ma se mi mette di fronte ad una scelta simile, le rispondo senza pensarci
un attimo: la Serie A della Reggina. Mi dica dove devo firmare, che le metto cento firme. Se
porto la Reggina in Serie A ho raggiunto davvero il massimo, a quel punto potrei anche morire»
Noi abbiamo un Presidente che ci porta in serie A