Porte chiuse al Sant’Agata per dieci giorni, cosa avrà preparato Baroni?

Per capire quello che potrebbe essere il disegno tattico di Marco Baroni per Venezia-Reggina conviene partire dalle certezze. La prima è che la squadra non dovrebbe cambiare modulo: si va avanti con il 4-2-3-1 che all’occorrenza diventa 4-3-3.

L’altra è che non saranno della partita Folorunsho e probabilmente neanche Rivas e Menez.  L’honduregno arriverà praticamente all’ultimo minuto e un suo utilizzo sarebbe sorprendente, anche perché si torna a giocare lunedì e ci sarà l’opportunità di poterlo impiegare in una gara dove non avrebbe  jet lag da smaltire dopo gli impegni con la sua nazionale.

Il francese, invece, non è al meglio. Partirà con la squadra solo perché la Reggina, dovendo giocare la prossima gara a Cittadella, resterà in Veneto.  O almeno questa è la realtà filtrata dalle parole di Baroni.

Montalto dovrebbe riprendersi una maglia da titolare davanti.  Il trio di trequartisti a supporto dovrebbe essere composto da Edera, Kingsley con ballottaggio tra Situm e Bellomo.

La coppia di mediani dovrebbe prevedere almeno dall’inizio la presenza di Crimi e Crisetig.  Dietro Di Chiara e Lakicevic occuperanno rispettivamente le posizioni di terzino sinistro e terzino destro, con Loiacono e Cionek centrali difensivi titolari.

Baroni non parla mai a casa e non a caso in conferenza stampa ha puntualizzato come questa partita pensa di giocarla anche con i cambi. Segno che nelle sue idee c’è anche quella di tenersi in panchina calciatori che, in base alle evoluzioni del risultato, possono risultare più utili di altri.   Alle 19 di venerdì le chiacchiere finiscono, si va in campo e torna il campionato.  La Reggina vuole farsi trovare pronta.