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Reggina, Baroni: “Non permetterò a nessuno di abbassare la guardia”

Ormai prossima alla matematica salvezza, la squadra amaranto non dovrà rilassarsi ma continuare a lottare

Che a Marco Baroni non piaccia parlare di play-off è ormai assodato, il tecnico fiorentino preferisce guardare di gara in gara e inseguire prima di ogni cosa la salvezza. Ma, intervenuto telefonicamente a RegginaTv, si sbilancia un po’ di più lasciando intuire che non intenderà affatto tirare i remi in barca a salvezza ottenuta “Quando sono arrivato ho cercato di trasmettere ai ragazzi fiducia, rispetto ma mai paura verso nessuno. Sarebbe un errore – afferma – rilassarsi dopo aver raggiunto l’obiettivo. In questo periodo ci sono spesso giocatori che cominciano a pensare al futuro o alle gratificazioni personali. Io questo non glielo permetto, dobbiamo rimanere con la testa sul lavoro da fare che è l’unico modo per arrivare alle prestazioni, e sono poi le prestazioni a portare i risultati”.

Quando gli si chiede direttamente dei play-off, risponde: “Io vivo di sogni, senza sogni si è morti. Questo però non vuol dire perdere il senso della realtà. Per dare corpo ai sogni ci vuole l’azione e noi dobbiamo stare concentrati sull’azione, ossia sul lavoro. Dobbiamo affrontare partita dopo partita senza fare programmi né calcoli. Manca ancora qualche punto per la matematica salvezza che è il nostro primo obiettivo, poi vedremo. È il lavoro che conduce a fare bene e quindi non dobbiamo perderlo di vista, non dobbiamo perdere l’umiltà e la forza di quello che stiamo facendo.”

Baroni annuncia poi il pieno recupero di Folorunsho: “Sta bene, è completamente recuperato. C’è da recuperarlo ora dal punto di vista fisico e mentale ma è completamente recuperato per domenica, vedremo poi se dall’inizio o in corso. Quanto, invece, a Kingsley i suoi tempi di recupero sono abbastanza lunghi, ha una lesione di secondo grado e il ragazzo è ancora fermo. Petrelli, infine, è tornato in gruppo. Aveva avuto la febbre ma ieri e oggi si è allenato con noi. Per lui è stato dall’inizio un problema di condizione, prima la caviglia, poi la febbre, ma adesso è disponibile.”

Infine, un commento sulla prova da trequartista di Edera: “Simone è un ragazzo che sta crescendo, ha bisogno di partite e continuità, sta trovando la sua dimensione. A me non è spiaciuto nella zona centrale perché può andare al tiro e lui ha un tiro forte e pericoloso. Ancora non ha un’ottima lettura nei tempi di tiro e giocata, però ha riempito la partita di corsa, ha attaccato la profondità. Soprattutto con un compagno come Adriano che lavora un po’ come pivot, può essere una soluzione.”

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