L’allenatore marchigiano ha un passato in amaranto e un precedente recente da avversario in cui si è guadagnato una certa antipatia…
La storia di Andrea Sottil alla Reggina da calciatore è stata una come tante. Un solo anno in Serie A, con un rendimento tutto sommato positivo e una salvezza ottenuta in Serie A. Non abbastanza per ricordarlo come un pilastro negli annali del club dello Stretto, ma non così poco per averne un ricordo negativo.
Il tecnico dell’Ascoli ha, però, scalato le classifiche dell’antipatia tra gli ex dopo quel play off giocato a Catania al culmine dei primi sei mesi dell’era Gallo. Volarono parole grosse, alcune delle quali carpite anche durante la diretta Rai.
Si sarebbe probabilmente preso i fischi del Granillo, se gli stadi fossero stati aperti, ma invece potrà beneficiare del silenzio delle porte chiuse per trovare un ambiente più tranquillo.
Da quel 15 maggio 2019 sono passati quasi due anni, 720 giorni per l’esattezza. Un arco di tempo che ha portato ad una vera e propria rivoluzione tecnica in una Reggina che, di fatto, non ha quasi più nessuno di quei calciatori che scesero in campo in quella partita. L’unica eccezione è rappresentata da Nicola Bellomo chee potrebbe andare in campo dall’inizio e, memore di quanto accadde, potrebbe trovare motivazioni aggiuntive.
Ringrazia che Cevoli era una persona x bene,
Quello che non sei tu , fossi nu Riggitanu taiva tutto u culu
Dobbiamo sportivamente difendere ed onorare una brava persona Mister Cevoli quindi Reggina 3 SOTTIL 0
Spero di massacrarlo sportivamente parlando a questa faccia bruttaaaaaaa