Che campionato sarebbe stato se gli amaranto avessero potuto contare sull’apporto dei tifosi?

Se c’è una cosa che quest’anno è seriamente mancata alla Reggina questa è il suo pubblico. Senza cadere in luoghi comuni o azzardarci in inutili previsioni, sembra piuttosto facile immaginare che, trascinati da almeno 7-8 mila tifosi sugli spalti ad ogni partita (per tenerci bassi) gli amaranto sarebbero riusciti a strappare qualche punticino in più tra le mura amiche, magari ribaltando qualche risultato sfavorevole o azzardando qualcosa in più in gare terminate in parità.

I numeri della stagione appena conclusa dicono che la Reggina in casa ho ottenuto 6 punti in più rispetto a quelli ottenuti in trasferta, vincendo 8 gare, pareggiando 4 e perdendone 7, per 28 punti totali. In trasferta di punti ne sono arrivati 22 con 4 vittorie 10 pareggi e 5 sconfitte.

Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, certo, ma la storia del calcio ci ha insegnato quanto il pubblico, in piazze calorose come quella di Reggio spesso abbia fatto la differenza raddrizzando partite che sembravano compromesse.

Cosa sarebbe successo se al Granillo ci fosse stato il pubblico in quello sfortunato match contro la Spal perso 0-1 che in un certo senso cambiò le sorti della stagione? E Denis avrebbe sbagliato quei rigori contro Spal e Cosenza? Cosa sarebbe successo nelle sfide contro Pisa e Venezia in cui le squadre di D’Angelo e Zanetti ribaltarono il risultato nei minuti finali? Oppure venendo a gare più vicine nel tempo, cosa sarebbe successo nel match contro l’Ascoli, una gara decisiva per la corsa play-off amaranto?

I se e i ma, dicevamo, servono a poco. La Reggina non ha rimpianti in questa stagione ma una grande speranza, quella sì. La speranza di poter tornare presto ad abbracciare il pubblico amaranto e trascinata dal suo calore conquistare importanti risultati.