L’avvio di stagione in cui la squadra pareva non avere benzina nelle gambe aveva dato adito a polemiche sul luogo del ritiro
La stagione 2020-2021 è appena andata in archivio per la Reggina. Si è già arrivati al punto in cui si sta pensando al futuro. E tra i punti di programmazione di una nuova stagione c’è quello di data e sede del ritiro.
Viene quasi automatico tornare con la mente alla passata stagione. Il ritiro fatto al Sant’Agata ad un certo punto era finito nel mirino per essere, in qualche modo, la causa di una squadra che non pareva grandi risorse a livello di energia e brillantezza.
Avversari come Venezia e Pisa nella prima parte del campionato avevano, ad esempio, dato l’idea di viaggiare velocità doppia o tripla rispetto agli imballati amaranto.
Qualche modifica nei metodi di lavoro, come lo stesso Baroni ha rivelato ad esempio nella gestione di Denis, pare invece aver annullato qualsiasi problema, ricacciando indietro eventuali dubbi sul fatto che fare una preparazione sul livello del mare non abbia la stessa valenza di una fatta in montagna.
Anche perché sono tati i preparatori atletici che hanno sottolineato come questo retaggio appartenga al passato. Motivo in più per immaginare che anche in questa stagione il ritiro possa essere al centro sportivo Sant’Agata, fiore all’occhiello del club.
Con un centro come il S. Agata sarebbe un inutile spreco di risorse economiche andare altrove