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Reggina, spiccano i nomi da “progetto” in prospettiva futura

Il club giocherà un campionato dove ci saranno tanti club molto forti sotto il profilo economico

Tra la Reggina e Marco Baroni, ad un certo punto, è andata come era giusto che andasse.  Era fisiologico che gli amaranto volessero prendere contezza se dall’altra parte ci fosse una controparte che avesse la stessa convinzione di proseguire un percorso comune, chiedendo una risposta in tempi brevi.

Dando per scontato l’annunciata volontà del club di proseguire con il trainer fiorentino e ipotizzando che, per ambizione del diretto interessato o semplice sicurezza non totale sul progetto tecnico, non ci fosse la stessa voglia di proseguire,   è stato giusto che la Reggina abbia preso altre strade.

La prosecuzione del tira e molla avrebbe solo dato tossicità all’ambiente che, invece, respira ancora a pieni polmoni l’entusiasmo di chi ha ritrovato la B dopo sette anni e vuole consolidarsi.

E va in archivio un anno in cui la proprietà ha detto a chiare lettere che il Covid ha generato una vera e propria emorragia economica che ha comunque riguardato tutti i club, non solo quello  di Via delle industrie. Stando a quanto dichiarato, però, l’universo amaranto potrà reggersi sui sacrifici personali di chi lo sostiene, cioè il presidente Luca Gallo.

Ne arriva un altro di anno in cui, comunque fossero andate le cose nella stagione precedente, non era ipotizzabile pensare di andare a fronteggiare gli altri a colpi di investimenti.   Troppe proprietà forti, club con possibilità ad un livello che forse , così tutte insieme, in B non si erano mai  viste.  Nulla di cui aver paura, tenuto conto che la Reggina, nella sua storia, ha tenuto testa a chiunque, anche quando il suo potere economico era persino inferiore rispetto a quello attuale.

Uno stimolo in più per il club amaranto che , almeno nelle intenzioni, non perderà ambizione.  Lo farà con la consapevolezza di volere un po’ meno “tutto e subito”.  Lo farà con l’intenzione di creare un progetto a lungo termine, dove più che gli sforzi economici conteranno la programmazione e la stabilizzazione.

In tal senso i nomi che iniziano a venire fuori, Aglietti e Venturato, in particolare, sono protagonisti che in panchina hanno spesso dimostrato di saper lavorare nel lungo periodo.

Conoscono la B e sono abituati ad occupare i vertici senza avere budget al top. Si attendono, adesso, le evoluzioni.

 

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Ciccio Kozza
Ciccio Kozza
2 anni fa

Venturato è ottimo per carità, ma non so se mollerebbe il Citta, primo perchè ormai Venturato è il Citta, secondo non so se la differenza di ambiente, pressioni e, speriamo, numero di spettatori sarebbe un incognita. Aglietti è ottimo, pratica un bel calcio e non toppa gli obiettivi, ma ha un carattere forte e bisogna stare attenti alla convivenza con altre figure dirigenziali e tecniche(oltre che con qualche testa gloriosa della stampa). Ma poi se il Chievo non può dare le garanzie che chiede, può farlo la Reggina? Credo di no e non verrà nemmeno avviata una trattativa. Potrebbe fare al caso nostro Bisoli

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2 anni fa

Da adesso in poi niente sbagli !
Un solo nome : Alfredo Aglietti!
Amato e rispettato dalla tifoseria ed uno dei pochi che ha messo in grande difficoltà in due occasioni l’ex Mister Baroni !
Tra l’altro offre continuità come schemi e non si dovrebbe rivoluzionare l’organico oltre ad offrire la possibilità di rigenerare Menez visto che nel suo 4 3 1 2 utilizza il trequartista !
Partire da lui significherebbe ,inoltre, dare un segnale forte ai tifosi ed agli avversari !
Solo in caso di diniego di Aglietti si dovrà pensare ad altri nomi ( Venturato ).
Sandro

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